Per il sindaco di Lampedusa, Totò Martello (foto), l'isola è pronta l'accoglienza, in caso di via libera della Guardia costiera: "La Sea Watch con 47 a bordo è vicina alle coste di Lampedusa? Noi non erigiamo muri. Gli sbarchi del resto li abbiamo ogni giorno. Se mi interpellano per arrivare in porto, io rispondo che devono chiedere l'autorizzazione alla Guardia costiera. Noi siamo esecutori e di certo non mettiamo muri, né io né alcun altro lampedusano. Lo sanno o non lo sanno tutti, a partire da Salvini, che gli sbarchi qui continuano ogni giorno?".
Si va profilando un'altra crisi nel Mediterraneo centrale grazie all'ostinato diniego del Vicepremier Salvini di consentire l'attracco alla SeaWatch.
Ieri, 23 gennaio, dall'imbarcazione che si trovava tra Malta e Lampedusa era stato lanciato l'allarme, in vista del peggioramento delle condizioni meteo: "Abbiamo bisogno di un riparo, di un porto sicuro al più presto - aveva scritto l'Ong che gestisce la nave su Twitter - è in arrivo una forte perturbazione da nord-ovest: è prevista tempesta. I nostri ospiti a bordo soffrono molto il freddo".
Salvini su Twitter parla di "provocazione" (!?) e aggiunge:"la nave olandese Sea Watch3 con 47 a bordo si sta dirigendo verso l'Italia. Ribadisco che la nostra linea non cambia, né cambierà. Nessuno sbarcherà in Italia". Parole già sentite. Intanto però farebbe bene a rispondere, magari sui social, alla domanda del Sindaco di Lampedusa circa il flusso giornaliero di sbarchi nell'isola pelagia che, fino a prova contraria, è parte del territorio della Repubblica italiana.