Immigrazione

AL VIA LE DEPORTAZIONI DI MIGRANTI. SALVINI ORDINA LO SGOMBERO DEL CARA DI CASTELNUOVO DI PORTO. DECINE DI PERSONE IN STRADA SENZA META E PROTEZIONE (VIDEO)

Un vero e proprio blitz: due giorni appena di preavviso e, ieri mattina, 22 gennaio 2019, è iniziato lo sgombero dei 320 migranti del Cara di Castelnuovo di Porto, subito a Nord di Roma, il secondo per dimensioni dopo quello di Mineo in Sicilia. È l'effetto del decreto sicurezza del ministro Salvini, quello che avevano denunciato i sindaci di Palermo e Napoli, Leoluca Orlando e Luigi De Magistris. I primi trenta titolari di protezione umanitaria (ce n'erano 150) sono già stati portati via in autobus, altri verranno evacuati nei prossimi giorni, altri ancora, questa mattina, erano già fuori e cercavano sbigottiti un passaggio per Roma. Eppure, nel Cara alle porte di Roma, era in piedi un importante lavoro di integrazione, proprio quello che il decreto costringe a interrompere cancellando i permessi di soggiorno provvisori e gettando queste persone per la strada, senza protezione, senza copertura legale, facile preda della criminalità.

LA DENUNCIA DI HUMAN RIGHTS WATCH: L'EUROPA E L'ITALIA CONTRIBUISCONO AGLI ABUSI CONTRO I MIGRANTI IN LIBIA

Le politiche adottate dall’Unione europea per gestire il fenomeno migratorio contribuiscono al ciclo di “abusi estremi” commessi in Libia contro i migranti. E’ quanto denuncia oggi Human Rights Watch, sottolineando come il sostegno garantito dall’Ue e dall’Italia alla Guardia costiera libica contribuisca in modo significativo all’intercettazione dei migranti e dei richiedenti asilo e alla loro successiva detenzione arbitraria, segnata da tortura, violenza sessuale, estorsione e lavoro forzato. Nel rapporto di 70 pagine, intitolato “Nessuna fuga dall’inferno: le politiche Ue contribuiscono all’abuso dei migranti in Libia”, l’ong ha documentato il sovraffollamento, le condizioni non igieniche, la malnutrizione e la mancanza di un’adeguata assistenza sanitaria nei centri di detenzione.

UN TRANQUILLO WEEKEND DI MORTE, CINISMO E INDIFFERENZA

Due naufragi, nel Mediterraneo in pochi giorni: uno al largo della Libia e l'altro del Marocco. Oltre 170 migranti annegati: 117, secondo i superstiti, annegati nelle scorse ore in un naufragio a nord della Libia, 53 scomparsi nel mare Alborán nei giorni scorsi e di cui solo oggi giunge notizia. E' questo il tragico bollettino che nel giro di 24 ore ha riacceso allarme e sgomento sul dramma dei migranti.
I barconi continuano a partire dal nord Africa, carichi di migranti in fuga da «violenze e abusi», dalle torture dei centri di detenzione. «Meglio morire che tornare in Libia», ha detto uno dei tre sopravvissuti del gommone affondato al largo di Tripoli sabatp e costato la vita, secondo quanto riferito dai superstiti, a 117 persone. Solo ieri altri tre barconi sono stati avvistati al largo di Tripoli, due sono stati riportati in Libia, uno con a bordo 47 persone è stato soccorso da Sea Watch e ora è in attesa di indicazioni dalle autorità per un porto sicuro. «Le ong si scordino di ricominciare la solita manfrina del porto in Italia o del Salvini cattivo. In Italia no», avverte il ministro dell'Interno Matteo Salvini, sul cui brutale cinismo non vi sono più parole adeguate a commento.
Domenica sera dopo ore di allarme e panico è finita l'emergenza dei 100 migranti che rischiavano la vita in mezzo al mare, a 60 miglia dalle coste libiche. Il gommone, che imbarcava acqua, è stato raggiunto, su richiesta della Guardia Costiera libica, da un mercantile battente bandiera Sierra Leone e tutte le persone a bordo sono state portate in salvo al porto di Misurata.

USA. Portano acqua e cibo ai migranti nel deserto dell'Arizona. Condannate quattro volontarie

Quattro donne sono state giudicate colpevoli da un giudice federale dell’Arizona per aver lasciato cibo e acqua nel deserto, uno dei più caldi del Nord America, per salvare migranti irregolari.

MIGRANTI. L'ERETICA VERSIONE DEL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EMANUELA DEL RE

La brutta notizia: nel pomeriggio di venerdì 18 gennaio un gommone con una ventina di persone a bordo in precarie condizioni di galleggiabilità è stato avvistato da un aereo della Marina Militare italiana a 50 km a nord dalle coste di Tripoli. Intervenuto successivamente, un elicottero della nave Duilio ha recuperato un naufrago in mare e due sulle zattere in ipotermia, mentre altre 3 persone sono state viste in mare senza alcun apparente segno di vita. Dunque i dispersi sarebbero 117. L'elicottero della Marina è ridecollato per l'evacuazione medica dei tre naufraghi che si trovano in "condizioni serie" verso Lampedusa.
Matteo Salvini che, nell'ostinata difesa di una politica disumana, seguita a tentare di coprire il sole con un retino da pesca ha ripetuto la solita litania riguardo alla chiusura dei porti per evitare le ondate di migranti. Già, meglio che muoiano in mare.
La buona notizia (non per Salvini) è che all'interno del governo si è levata chiara e forte una voce autorevole che esprime sul fenomeno migratorio un'opinione opposta a quella del Ministro dell'Interno.

Un fondo del Qatar per rimpatriare i migranti africani

Un fondo da 20 milioni di dollari per sostenere i costi di rimpatrio di migranti subsahariani dalla Libia nei loro Paesi d'origine e' stato creato con un'ordinanza dell'emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani.

Papa Francesco: Le migrazioni sono un arricchimento per le nostre comunità. Anche Gesù fu profugo

"Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per se stessi e le loro famiglie: è questo il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli".

Conte in Ciad: Combattere il traffico dei migranti a livello globale

“Ho sempre detto e ripetuto più volte, anche nelle varie riunioni del Consiglio europeo, che l’Unione europea non può subire il traffico illegale di vite umane, non può rimanere sopraffatta da questa crudele realtà ma deve prevenirla, come deve prevenire le minacce terroristiche”.

Conte dal Niger: L'Europa deve fare di più per l'Africa e anche per se stessa

Nell'incontro con il commissario Dimitris Avramopoulos, "io ho lanciato un grido di allarme: l'Europa rischia di franare sotto il peso del problema irrisolto dell'immigrazione. E' un rischio serissimo".

A bordo di un gommone diretto in Grecia bimba di 4 anni muore nell'Egeo. Salvate 40 persone

Il corpo di una bimba di 4 anni è stato recuperato dalla guardia costiera turca nel corso di un'operazione di salvataggio compiuta all'alba nel mar Egeo nei confronti di un gommone in difficoltà carico di migranti.

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