“La vicenda della nave Mare Jonio conferma che questo governo non ha una politica sull'immigrazione. I confini vanno difesi con una politica estera, invece noi prendiamo atto che non esiste alcuna politica italiana sul tema". Così ha dichiarato il segretario del Pd Nicola Zingaretti, che continua: “Si creano occasioni solo per fare polemica politica, il governo trasforma i flussi migratori in grandi eventi mediatici. I profughi in mare vanno salvati, ma da noi non c'è una politica estera verso i Paesi da cui arrivano i migranti. E non c'è una politica europea perché nell'Ue siamo isolati. Siamo di fronte all'ennesimo bluff del governo per prendere voti".
Casapound pronta a “invadere” Milano il 23 marzo, in coincidenza con il centenario della fondazione dei “fasci di combattimento”, o “semplice” concerto degli Zeta Zero Alfa, come spiegato sulla pagina ufficiale del partito neofascista? Nel dubbio c’è lo stop. Anche se non è stato presentato nessun preavviso ufficiale per la manifestazione del 23 marzo, la prefettura di Milano ha comunicato che “per evidenti e gravi ragioni di ordine e sicurezza pubblica non sarà comunque consentita alcuna iniziativa in luogo pubblico che abbia carattere commemorativo o rievocativo”. Questa la decisione presa al termine della riunione di ieri, 13 marzo, del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. Il 23 marzo, in coincidenza con il centenario della fondazione dei “fasci di combattimento”, Casapound aveva annunciato a Milano l’intenzione di organizzare un concerto per festeggiare i 20 anni di attività della band “ZetaZeroAlfa“, gruppo che vede come frontman il fondatore Gianluca Iannone. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ribadisce che Milano è e resterà sempre una città profondamente antifascista.
Brancaccio è un quartiere in cammino, ma ci sono delle resistenze. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, analizza i ripetuti episodi di vandalismo nel terreno comunale in cui nascerà l’asilo nido sognato da don Pino Puglisi. Dalla realizzazione della scuola media per cui si batteva il sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993, alle iniziative portate avanti dal Centro di accoglienza Padre Nostro e sostenute anche dall’amministrazione. A Palermo, il concetto di "io sono persona, noi siamo comunità" lo trovi dappertutto nelle scelte dell’amministrazione e dei cittadini, è l’alternativa a "io sono individuo, noi siamo gruppo". Chi prima usava questo terreno lo faceva secondo logiche individualistiche ed egoistiche e non nella dimensione del rispetto della persona umana e della comunità. A Brancaccio come a Ballarò, allo Zen come a Danisinni, noi stiamo portando avanti la costruzione dal basso della comunità, ma questo richiede tempo. Il comune sta mandando gli operai della Rap e del Coime (aziende partecipate che si occupano di raccolta di rifiuti e lavori, ndr) per ripristinare tutto come prima e fare capire che la presenza delle istituzioni c’è. Sono in contatto con il questore e le forze dell’ordine. La condanna per quello che è successo è netta, ma è anche un momento di riflessione e un ulteriore stimolo a realizzare l’asilo e l’agorà. La cerimonia di presentazione dell’idea progettuale dell’asilo nido è stato un giorno di festa, che evidentemente disturba. Organizzeremo a Brancaccio un’assemblea dei cittadini, come già fatto in tanti altri quartieri della città, con tutti gli assessori e i responsabili delle aziende partecipate del Comune.
Negli ambienti universitari di Pisa sta creando polemiche la partecipazione del vicepremier leghista Matteo Salvini a un convegno organizzato dal Movimento Universitario Toscano (MUT). L’Udu (Unione degli studenti universitari) ha protestato contro il rettore perché l’evento sarebbe finanziato con fondi dell’ateneo. Il convegno a cui è stato invitato Salvini non ha ancora una data programmata, ma dovrebbe svolgersi a fine aprile, poche settimane prima delle elezioni europee: il titolo del convegno sarà “Il ruolo dell’Italia in Europa”. La polemica nasce dal fatto che l’Università di Pisa ha dato il via libera all’utilizzo dei fondi dell’ateneo per organizzare questo e altri appuntamenti previsti del Mut: oltre a Salvini, il MUT vuole invitare a Pisa altri nomi di punta della Lega, come il ministro dell’Agricoltura, Paolo Centinaio, e la sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi. L’Università di Pisa ha risposto con una nota firmata dal rettore, Paolo Mancarelli, in cui si precisa che “è il Consiglio degli Studenti, organo dell’Università di Pisa dotato di autonomia riconosciuta dallo Statuto, che ha il potere di decidere l’assegnazione dei contributi per le attività studentesche. “Tutte le attività studentesche, tra le quali anche quelle proposte dal Mut, sono state finanziate dal Consiglio degli Studenti con apposita delibera”, spiega il rettore. “Entrando nel merito, le attività da loro proposte non appaiono attività di propaganda politica, tant’è che il Consiglio degli Studenti ne ha approvato il finanziamento. Va da sé che questo Ateneo predisporrà le opportune misure di controllo, anche alla luce delle imminenti scadenze elettorali, per garantire il rispetto del principio di neutralità dell’Università rispetto alle dinamiche partitiche del Paese”.
Manlio Paganella, assessore alla Cultura del Comune di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, in occasione del Consiglio Comunale tenutosi lo scorso 7 marzo ha pronunciato la frase: “O si nasce donne fertili o si nasce donne inutili” e per gli uomini “O si nasce uomini o si nasce eunuchi”. A denunciare l’atteggiamento dell’assessore sono state in primis le tre consigliere del Partito Democratico presenti al Consiglio Comunale, che, per protesta hanno lasciato l’aula: “Abbiamo chiesto al sindaco Enrico Volpi di ritirare la delega a questo assessore, ma per ora abbiamo l’impressione che il primo cittadino stia solo prendendo tempo. Si è dissociato dalle parole di Paganella ma ha anche detto che quella dell’assessore è una reazione a noi dell’opposizione che lo abbiamo criticato per altre scelte”, ha dichiarato a La Stampa Graziella Gennai, capogruppo del Pd. Anche la Lega prende posizione nei confronti di Paganella e in un post apparso su facebook si precisa: “Strumentalizzazione che, al di là del giusto risentimento per quanto detto dall’assessore, prende ingiustamente di mira anche le nostre rappresentanti femminili”.
Il sindaco di Condofuri, un paese in provincia di Reggio Calabria, ha esposto il giuramento delle SS italiane nel suo ufficio, con un quadro dal titolo “Scelgo” che raffigura il giuramento del battaglione italiano delle Waffen SS, responsabile della strage di Sant’Anna di Stazzema. Il manifesto, con tanto di croce celtica, era appeso nell’ufficio istituzionale del primo cittadino. Il sindaco, Tommaso Iaria, è stato denunciato per apologia di fascismo dal suo predecessore, Salvatore Mafrici. Il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari ha contattato il sindaco per chiedergli di rimuovere il manifesto. Il manifesto è celebre negli ambienti di estrema destra. È stato più volte usato per commemorare la strage di Acca Larentia, l’omicidio a sfondo politico avvenuto a Roma il 7 gennaio 1978, in cui furono uccisi due giovani attivisti del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, in un agguato davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larentia. “Il sindaco di Condofuri non può continuare a essere un rappresentante delle Istituzioni. Pochi mesi fa, all’atto dell’insediamento del primo Consiglio Comunale, ha giurato “fedeltà” alla Costituzione ed alle leggi della Repubblica e poco dopo calpesta sia l’articolo 54 della Costituzione sia le leggi che la applicano”: così ha dichiara l’Anpi di Reggio Calabria.
“Politica” è il nuovo singolo del giovane rapper afroitaliano Tommy Kuti. Nella canzone dal sound afrobeat, l’artista si diverte a fotografare l’Italia del 2019 attraverso le sue rime taglienti e critiche. Il brano è stato prodotto in Nigeria, ed è affidato a Twinbeatz, uno dei produttori di punta dell’attuale scena afrobeat, stile musicale che ultimamente sta riconquistando il gusto mondiale dei giovani e di cui Tommy si appresta a essere uno dei nuovi maggiori interpreti italiani. Gli argomenti trattati variano dalla politica alle fake news, dal razzismo ai problemi di varia natura che l’Italia si trova ad affrontare in questa nuova era tecnologica. Tommy Kuti affronta queste tamatiche con ironia, perché il musicista di Brescia non ha problemi a esporsi e a trattare queste faccende di scottante attualità. Vengono citati vari esponenti della politica italiana del 2019, come Matteo Salvini e le sue esternazioni populiste sull'immigrazione.
Lo scrittore Andrea Camilleri spiega: “i politici aspirano a tornare indietro nel 1922, è quello che segretamente tanti politici aspirano; È tutto un gran ritorno all’indietro. Io ho conosciuto i gerarchi fascisti. Salvini? Sarebbe stato un meraviglioso federale di Mussolini.”
Rocco Greco, accusato dagli estorsori di aver avuto rapporti con la mafia, era stato assolto in tribunale, ma dal prefetto arriva l'interdittiva e lui perde gli appalti. "Denunciare i boss del pizzo mi è costato caro", ripeteva alla moglie negli ultimi tempi. Rocco Greco, l'imprenditore simbolo della lotta al racket nella frontiera di Gela, si è sparato un colpo di pistola alla tempia. Ma il paradosso è stato che i mafiosi che aveva fatto condannare lo avevano denunciato. Ovviamente assolto subito, Il giudice aveva ribadito che Rocco Greco era stato vittima della mafia. Nell’ottobre scorso la prefettura gli aveva ritirato la ditta "Cosiam srl". Nel 2007, Rocco Greco non solo aveva denunciato i boss della Stidda e di Cosa nostra che si dividevano il pizzo. Aveva anche convinto altri sette imprenditori a fare la sua stessa scelta. Le denunce di quegli imprenditori fecero scattare undici arresti nel blitz ribattezzato "Munda mundi". E dopo gli arresti, le condanne per 134 anni. Una sentenza che anche la Cassazione ha confermato. Ma nelle vene dei processi sono rimaste le accuse degli imputati, che hanno sempre cercato di gettare ombre su chi li aveva portati in carcere. Dopo l'ultima interdittiva antimafia, un mese fa, sono arrivate le revoche di tutte le commesse pubbliche e private per la ditta di Greco, che si occupa di lavori edili. "Sono stati licenziati 50 operai", dice Francesco Greco. Intanto, l'imprenditore provava a ribadire le sue ragioni con una serie di ricorsi. "Il giorno dopo, il 26, siamo andati dall'avvocato per un ulteriore ricorso", racconta ancora il figlio. "La sera, papà era euforico. Mi sembrò strano. Diceva: che bella serata stiamo trascorrendo. Non capivo". Mercoledì mattina, Rocco Greco si è svegliato alle 5,30. Ha detto alla moglie che andava in azienda per guardare alcune carte.