Per ore le Guardia costiera libica, impegnata in altri due interventi di salvataggio di altrettanti gommoni, non ha risposto alle telefonate di Alarm Phone. "Abbiamo chiamato diverse volte i 6 diversi numeri della guardia costiera di Tripoli. Non sono raggiungibili. Ma esistono?", così aveva scritto su Twitter la linea telefonica diretta di supporto utilizzata per segnalare imbarcazioni in difficoltà. Era stato proprio Alarm Phone a ricevere la richiesta di aiuto e a contattare Malta e Roma: da entrambe le sale operative sarebbe però stata rimandata alla guardia costiera di Tripoli come autorità in carica. "Cerchiamo di restare in contatto con il barcone. 'Presto non riuscirò più a parlare perché sto congelando', ci ha detto uno dei migranti. Sono in preda al panico, la nostra squadra sta cercando di calmarli ma nell'ultima ora abbiamo sentito ripetutamente persone urlare. La situazione è disperata", aveva aggiunto Alarm Phone.
I migranti avevano più volte chiesto di non informare Tripoli per non essere costretti a tornare indietro. E, sebbene sia lontanissima, a 15 ore di navigazione, la Sea Watch aveva deciso di dirigersi verso le coordinate segnalate dal barcone. Nella serata di domenica, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha fatto sapere che tutto si sarebbe svolto "secondo le convenzioni internazionali", e che i naufraghi sarebbero stati condotti a Tripoli".
Proprio dove i migranti non volevano tornare.
Il presidente della repubblica Mattarella ha espresso "profondo dolore per la tragedia che si e' consumata nel Mediterraneo con la morte di oltre cento persone, tra donne, uomini, bambini". E parole di grande dolore ha espresso anche Papa Francesco in occasione dell'Angelus domenicale. "Penso alle 170 vittime dei naufragi nel Mediterraneo: cercavano un futuro per la loro vita, vittime forse di trafficanti di esseri umani. Preghiamo per loro e per coloro che hanno la responsabilità di quello che è successo", ha detto.
"Non possiamo restare indifferenti davanti alla morte di 170 uomini, donne e bambini! C'e' un piano del Parlamento europeo per fermare i viaggi della morte e ridistribuire i richiedenti asilo. Il mio appello agli Stati Ue perché lo approvino subito". Lo scrive su Twitter il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani a proposito dell'ultima strage di migranti ieri nel Mediterraneo.