Invalidate in Senegal le candidature di due dei principali sfidanti del presidente Macky Sall in vista (foto) delle elezioni del 24 febbraio.
Un appello alla "comunita' internazionale" affinche' spinga i gruppi ribelli a cessare le violenze e ponga allo stesso tempo fine all'embargo Onu delle armi, fornendo cosi' nuovi strumenti al governo "costituzionale" di Bangui, e' contenuto in un messaggio diffuso dai vescovi della Repubblica Centrafricana.
Nel testo si dice anzitutto di "un Paese in pericolo", nel quale lo Stato e' "solo formalmente presente" al di fuori della capitale. "I ribelli hanno mutato i connotati demografici a Kouango, Ippy, Bokolobo, Mbres, Botto, Batangafo, Alindao, Nzacko, Bakouma, Ze'mio, Mboki e Obo" denunciano i vescovi, in riferimento all'occupazione di centri abitati in diverse regioni.
La tesi e' che ad aggravare la situazione sia l'inadeguatezza della risposta di alcuni contingenti della missione di pace delle Nazioni Unite, in particolare quelli marocchini nell'est, quelli pachistani a Batangafo e quelli mauritani ad Alindao. C'e' poi il nodo della "porosita'" delle frontiere, denunciano i vescovi: "Constatiamo la presenza di molti mercenari provenienti da Ciad, Sudan, Camerun, Niger e Uganda che seminano il terrore".
Poi l'appello per la revoca delle sanzioni imposte dalle Nazioni Unite, in vigore dal 2013, l'anno dell'ingresso dei ribelli della Seleka a Bangui e della destituzione di Francois Bozize'.
Secondo i vescovi, con le elezioni del 2015 e l'entrata in carica del presidente Faustin Archange Touadera'(foto) nel 2016 "la Repubblica Centrafricana ha ritrovato l'ordine costituzionale". Allora, si legge nel messaggio, "l'embargo delle armi non favorisce i gruppi armati che continuano a seminare terrore e desolazione sfidando l'autorita' dello Stato?" E ancora, sempre con una domanda retorica, in riferimento ai programmi di cooperazione internazionale con Bangui: "Com'e' possibile formare le forze di difesa e sicurezza senza fornire i mezzi adeguati perche' espletino la loro missione?".
Se Atene piange Sparta non ride. In Gran Bretagna come nei tories anche all’ interno del partito laburista cresce l’onda dei ribelli sulla questione Brexit.
Il sindaco di Danzica,la città polacca culla di Solidarnosc, Pawel Adamowicz (foto), è stato accoltellato davanti a centinaia di persone durante un evento di beneficenza. Il politico polacco, tra gli esponenti più in vista dell'opposizione al governo sovranista e conservatore di Jaroslaw Kaczynski, ha subito un intervento di oltre 5 ore ma è deceduto.
In Gambia si sono aperti i lavori della Commissione verita' e giustizia, organismo inaugurato a ottobre e fortemente voluto dal presidente Adama Barrow (foto)per individuare i responsabili delle violenze commesse durante il governo del suo predecessore Yahya Jammeh.
E'il quarantaquattrenne ex dj Andry Rajoelina (foto) il nuovo presidente del Madagascar,un paese con 18 diverse etnie, grande due volte l’Italia ma con la metà della popolazione, concentrata quasi unicamente sulle coste e nell’altipiano della capitale.
Un’operazione di polizia per l’arresto di oltre cento militari ed ex cadetti accusati di essere coinvolti nel tentativo di golpe del 2016 è in corso oggi in Turchia: lo hanno annunciato responsabili della magistratura e media di Stato.
Dopo le prese di posizione critiche di vari Paesi latinoamericani (Argentina, Colombia, Ecuador, Perù e Paraguay) nei confronti del presidente venezuelano Nicolás Maduro (foto), che ha giurato ieri a Caracas per un secondo mandato di sei anni, anche Cile e Brasile hanno dichiarato ufficialmente di non riconoscere la legittimità del capo dello Stato venezuelano.
Brutte notizie per le compagnie petrolifere che operano nella Repubblica Democratica del Congo.
Felix Tshisekedi (foto) ha vinto le elezioni presidenziali nella Repubblica democratica del Congo, le prime dal 1960 segnate da un successo di un dirigente di opposizione: lo ha annunciato oggi a Kinshasa la commissione incaricata di organizzare il voto del 30 dicembre.
Contractor russi al fianco dei servizi di sicurezza di Khartoum per reprimere le manifestazioni di piazza contro il carovita e il governo del presidente Omar Hassan Al-Bashir(foto).