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Negli ultimi giorni i sindaci di Aidone, Assoro, Barrafranca, Leonforte, Mazzarino, Nissoria e Piazza Armerina, si sono incatenati davanti agli uffici dell’assessorato regionale alla Salute, per contestare il depotenziamento delle strutture ospedaliere. L’iniziativa dei sindaci trova l’appoggio del Comitato Pro Salute di Leonforte.

Non si ferma quindi la protesta e dalle parole si passa ai fatti per difendere il diritto alla salute.

 

Il Comune di Piazza Armerina partecipa al programma di riunioni e tavole rotonde nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale Umayyad, finanziato dal programma ENPI CBC MED 2007-2013, in corso di svolgimento ad Amman - Giordania. L'Amministrazione Miroddi, infatti, è componente del Local Support Group del Circuito Castelli e Borghi Medioevali - partner regionale del progetto: Piazza Armerina è stata inserita negli itinerari internazionali che mirano a valorizzare i sistemi turistici mediterranei integrati. Alle riunioni hanno partecipato oltre 60 rappresentanti istituzionali di 7 Paesi mediterranei (Italia, Portogallo, Spagna, Tunisia, Egitto, Libano e Giordania).

Umayyad promuove il territorio siciliano grazie ad una rete di tour operator internazionale, attiva scambi di esperienze e buone pratiche sulla valorizzazione dei BB.CC. e sostiene l'internazionalizzazione dei territori. Si è discusso, inoltre, delle nuove opportunità di finanziamento nella programmazione 2014-2020 e convenuto sulla continuazione delle attività tra i partner con nuovi progetti in fase di definizione. L'obiettivo dichiarato è l'incremento turistico nei centri storici e la destagionalizzazione, attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale.

Per la Sicilia sono presenti: Dott. Lucio Tambuzzo - Circuito Castelli e Borghi Medioevali, Prof. Sergio Severino - Assessore BB.CC. del Comune di Piazza Armerina, Dott. Sergio Campanella - Gal Eloro, Dott. Liborio Furco - Gal Elimos, Dott.ssa Giada Lupo - Federturismo.

Sono state già inviate la fine della scorsa settimana le delibere di adesione alla Città

Metropolitana di Catania, prodotte da Gela e Piazza Armerina. L’invio è avvenuto di fatto

contestualmente perché il consiglio comunale di Piazza Armerina, pur deliberando due

settimane dopo il civico consesso gelese, ha votato anche l’immediata esecutività dell’atto.

Le delibere di Gela e Piazza Armerina, più precisamente, sono state ex lege trasmesse

all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali chiamato a predisporre il DDL che

esitato dalla Giunta regionale, verrà sottoposto all’Assemblea Regionale Siciliana per la

sua votazione. In sostanza si tratta più di una ratifica di ciò che queste comunità hanno

sostenuto (due delibere consiliari ed un referendum confermativo), nel pieno rispetto delle

Leggi promulgate dal Parlamento regionale. Infine seguirà la pubblicazione in Gazzetta

Ufficiale Regione Siciliana (Gurs) che, sancirà ufficialmente l’ingresso di queste comunità

nella Città Metropolitana di Catania.

Intanto a Niscemi si dibatte sull’ingresso alla Città Metropolitana. Da una parte i cittadini,

comitati, consulte e associazioni che, spingono per riconfermare le scelte già fatte, quindi

l’ingresso di Niscemi nella Città Metropolitana. Dall’altra, uno sparuto gruppo inserito nelle

istituzioni, che con fantasiose e irrazionali motivazioni, vorrebbe far rimanere Niscemi con

Caltanissetta. Alla fine, come del resto è già successo a Gela e Piazza Armerina, la

volontà del popolo prevarrà, con grande dispiacere dei pochi che, per mire puramente

personalistiche, vorrebbero condurre Niscemi nel deserto economico. Ma il popolo è

sovrano, anche a Niscemi.

Piuttosto, appare sempre più opportuna la convocazione del consiglio comunale

niscemese in seduta monotematica. Infatti, è giunta conferma dell’avvenuta “impugnativa

cautelativa” da parte del Consiglio dei Ministri della Legge regionale 15/2015, nella parte in

cui contrasta con la Legge Delrio, come era già stato palesemente preannunciato. Il

Consiglio dei Ministri, sotto la presidenza del Ministro degli Affari Esteri e della

cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni e con le funzioni di Segretario svolte dal

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti, ha infatti

esaminato diciannove leggi delle Regioni e delle Province Autonome, deliberando

l’impugnativa, fra le altre, della Legge Regione Sicilia n. 15 del 4 agosto 2015, recante

“Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane”. Secondo quanto

si legge testualmente nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, «Il Consiglio dei Ministri,

prendendo atto della lettera del Presidente della Regione Siciliana con la quale si impegna

ad apportare alcune modifiche alla legge regionale N°15/2015, ha deliberato l’impugnativa

della suddetta legge in quanto, sul piano strettamente tecnico, talune disposizioni sono in

contrasto con la legge N° 56/2014 (Legge Delrio), quale legge di grande riforma

economica e sociale. In caso di approvazione di una nuova normativa da parte

dell’Assemblea regionale siciliana, che vada nel senso dei rilievi contenuti

nell’impugnazione, il Governo si impegna a valutare l’opportunità di ritirare il ricorso».

Materia del contendere, dunque, non è quella relativa alle adesioni di Gela, Piazza

Armerina e/o Niscemi alla Città metropolitana, bensì come già trapelato insistentemente,

le modalità di individuazione, elezione e composizione degli organi di indirizzo politico dei

nuovi enti di area vasta. Va da sé che con la delibera di Niscemi e la sua celere

trasmissione al Governo regionale, quest’ultimo potrà predisporre nello stesso DDL

l’avvenuta modificazione dei confini territoriali e le correzioni al testo normativo sollecitate

dalla suddetta impugnativa. Niscemi, dunque, faccia presto!

In riferimento alla legge regionale N° 15 del 4/8/2015 “Disposizioni in materia di liberi consorzi e città metropolitane”; Consiglio Comunale del 28Settembre per l’adesione alla città di Catania

il Comitato  Pro  Referendum    Piazza   Armerina invita, oltre i cittadini Piazzesi, i cittadini dei comitati cittadini di Gela e Niscemi ad assistere al consiglio comunale del 28 Settembre per l’adesione alla città metropolitana di Catania.

L'obbiettivo è quello di far visionare il lavoro del consiglio comunale tramite uno schermo posizionato in Piazza Garibaldi

 

 

IN ALLEGATO IL COMUNICATO STAMPA:

 

Comitato pro Referendum

 

Al Sig Sindaco dott. Filippo Miroddi
Al Presidente Consiglio sig. La Matttina ,

di Piazza Armerina

Oggetto:

  • 1)  partecipazione dei cittadini al consiglio comunale del 28 Settembre per l’adesione alla città metropolitana di Catania
  • 2)  Logistica locali Consiglio comunale
  • 3)  Richiesta di audizione del portavoce del comitato in occasione della seduta
    di consiglio comunale

Riferimenti ; legge regionale N° 15 del 4/8/2015 “Disposizioni in materia di liberi consorzi e città metropolitane”; Consiglio Comunale del 28Settembre per l’adesione alla città di Catania

 

 

Lo scrivente Comitato Pro Referendum nella persona del suo portavoce sig. Salvatore Murella

Informa:

 

che in occasione e per quanto in oggetto parteciperanno , oltre ai Piazzesi, i cittadini dei comitati cittadini di Gela e Niscemi per cui si rinnova la richiesta fatta precedentemente e cioè “ far assistere tutti ai lavori del consiglio comunale tramite uno schermo posizionato in Piazza Garibaldi

 

 

Pertanto ad integrazione di quanto già chiesto il 24 Agosto e il 1 Settembre

chiede:

  • 1)  di essere ascoltati in occasione dei lavori del consiglio comunale così come previsto dall’art 52 dello statuto comunale ( Istanze petizioni proposte) e disciplinata dall’ art. 2 del regolamento per la partecipazione popolare alla attività del Comune
  • 2)  se esiste la possibilità di rendere immediatamente esecutiva la delibera del consiglio per assicurare , agli organi istituzionali della nostra città, la partecipazione alla elezione degli organi di governo della città metropolitana di Catania.

Tutti uniti per aderire all’area metropolitana di Catania. E’ questo il messaggio che il sindaco di Piazza Armerina ha voluto dare convocando una conferenza stampa in cui erano presenti gli assessori ed i consiglieri della sua amministrazione e i principali supporter politici della giunta Miroddi tra cui l’avvocato Sinuè Curcuraci. Presente anche qualche consigliere comunale, non perfettamente organico alla giunta, ma a favore dell’area metropolitana tra come Laura Saffila. Corposa la presenza del comitato dei cittadini guidato da Salvatore Murella vero e proprio motore della campagna pro-Catania.
Ecco alcune dichiarazioni.

Miroddi: “Qualcuno vuol far passare che l’adesione all’area metropolitana di Catania sarebbe un passo indietro. Niente di più falso. Passiamo da una provincia con 150 abitanti ad un’area metropolitana con 1 milione e trecentomila cittadini in cui la nostra città avrebbe un ruolo di primo piano. Solo in termini di risorse economiche questo significherebbe maggiori trasferimenti alla nostra città rispetto a quelli che abbiamo attualmente"

Alberghina: “La cosa che più mi fa pensare è che tutta la vecchia politica piazzese, i politici di lungo corso, quelli che hanno orticelli ancora da coltivare sono tutti per rimanere con Enna. Questo è significativo. Se Piazza vuole rimanere com’è o peggiorare ancora allora rimanga con la provincia di Enna, altrimenti passi con l’area metropolitana catanese”.

Murella: “Aderire all’area metropolitana di Catania significa allargare gli orizzonti. Significa non lasciare passare il treno della storia che potrebbe dare un futuro migliore ai nostri figli ed ai nostri nipoti. Da decenni aspettiamo questo momento e sono sicuro che centinaia di piazzesi il giorno del consiglio comunale saranno in piazza Garibaldi a tifare per Catania”.

Curcuraci: “Area Popolare ed i suoi consiglieri comunale, Marzullo e Lentini, hanno deciso di seguire l’intenzione del popolo che con il referendum ha votato per l’adesione a Catania. Abbiamo cancellato le perplessità che avevamo in virtù di un voto popolare che spazza via ogni dubbio

 

 

Lunedì 14 alle ore 09:00 del mattino, i trenta consiglieri del comune di Gela saranno chiamati a votare la delibera di adesione alla Città Metropolitana di Catania. I trenta consiglieri dovranno dire si o no su un argomento molto seguito, che cambierà la storia di questo territorio.

 

 

Di seguito il comunicato stampa ufficiale:

 

Gela 11 settembre 2015                                                                 

    COMUNICATO STAMPA

"La storia siamo noi. Può sembrare una delle tante frasi fatte o semplicemente il titolo di un programma televisivo, ma non è così.Forse per la prima volta in Italia, la popolazione, con uno sforzo costante nel tempo, riesce a smuovere ciò che tutti pensavano fosse irremovibile.Accade in Sicilia, a Gela, la Città che in troppi hanno maltrattata e vilipesa, dall’interno e dall’esterno, che però, ha dato e sta continuando a dare una lezione di democrazia, a tutta l’Italia.

Qui i cittadini partecipano attivamente da 10 anni, alle iniziative portate avanti da un gruppo di associazioni aggregatesi attorno ad un progetto, lo sviluppo dell’area gelese, per modificare gli errori commessi dai Borboni nel 1818 ed aggravati da Mussolini nel 1927: i confini dell’ente intermedio.In questo lungo viaggio, Gela non è stata sola, è accompagnata da altre due importanti cittadine siciliane, Piazza Armerina e Niscemi, che condividono con Gela le stesse scelte.

In questo territorio è nata la prima proposta di Legge di iniziativa popolare siciliana, nel 2010,sottoscritta da 18.655 cittadini del territorio interessato, la prima iniziativa popolare, anche italiana, se si considera l’argomento: Istituzione della Provincia Regionale di Gela. La prima richiesta popolare italiana per l’istituzione di un ente intermedio, mentre tutti gli altri enti sono stati creati da regnanti,  dittatori e da politici. Sempre in questo territorio, sono stati celebrati i primi referendum confermativi siciliani, nel 2014, per confermare l’adesione al Libero Consorzio di Comuni di Catania, già deliberata dai rispettivi consigli comunali. La partecipazione elevata, 32.000 cittadini si mobilitano, tra essi, il 99% si esprime per il si.

Mentre nel resto d’Italia queste problematiche sono state risolte decine di anni fa, creando nuovi enti intermedi in quasi tutte le regioni, qui in Sicilia, Regione a Statuto Speciale con competenza esclusiva sull’ente intermedio , in onore al celebre scritto di Tomasi Di Lampedusa, “Il Gattopardo”, si preferisce cambiare tutto per non cambiare niente. Così, in tema di ente intermedio, cambiamo di tanto in tanto solo il loro nome.

 

Così è stato con la L.R. 9/86, con la L.R 8/14, con la L.R 15/15. Però, questa volta qualcosa è cambiato, i cittadini, il popolo sovrano dell’art. 1 della Costituzione Italiana, ha deciso di esercitare il suo ruolo e determinare il futuro.

 

Ed è così che le popolazioni di Gela, Niscemi e Piazza Armerina si accingono a cambiare la storia, a prendere l’iniziativa e pretendere ciò che reputano opportuno e giusto.Gela è la prima delle tre cittadine ad esercitare la scelta. Lunedì 14 alle ore 09:00 del mattino, i trenta consiglieri gelesi saranno chiamati a votare la delibera di adesione alla Città Metropolitana di Catania, ultimo passaggio burocratico per completare un iter volutamente lungo.

 

30 Consiglieri che dovranno dire si o no su un argomento molto seguito e che cambierà la storia di questo territorio, se si, Gela sarà la più grande città d’Italia a cambiare ente intermedio, avrà nuove opportunità, uscirà da un territorio economicamente depresso per entrare in un territorio economicamente e culturalmente dinamico. Diversamente ci attendono altri 200 anni di inerzia.

 

Ma la decisone non è solo dei trenta consiglieri o dei soli cittadini che,  del resto si sono già espressi con il referendum confermativo del 13 luglio 2014, la decisione è della città tutta, la partecipazione massiccia alle iniziative già affrontate, i sondaggi televisivi e sulla rete, sono una garanzia per sostenere che, in questa vicenda c’è l’interesse di tutta la città. Un cambiamento radicale e storico, per la quale sarà importante esserci, sia per i 30 consiglieri, sia per i cittadini,  perché lunedì si scriverà una pagina di storia, e mai come in questo caso, visto la partecipazione e l’attivismo della popolazione gelese, possiamo affermare: “La storia siamo noi”.

 

 

 

 

                                                                                                                       Filippo Franzone

                                                                                         Portavoce Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese

                                                                                                                  Unione di Associazioni

   

                                                                                                     Presidente comitato Progetto Provincia

 

 

Certamente il Partito Democratico rappresenta un polo strategico insostituibile della politica italiana.
Però, più tempo passa e più il PD si avvicina alla Democrazia Cristiana: un grande contenitore in cui convivono personaggi di spessore, vecchi volponi, riciclati della politica, giovani aitanti e nuove promesse.
Stessa cosa sembra essere a Piazza Armerina. 
Tanti giovani pieni di entusiasmo, meno giovani con esperienza ed autorevolezza, ma anche riciclati, vecchi volponi e trasformisti.
Chi avrà - tra tutti  - la meglio?
Sono i tempi in cui si stabiliscono gerarchie e posizionamenti in vista delle prossime regionali.
Il gruppo consiliare è guidato dagli inossidabili Cimino e Ribilotta, (Mirello tramonta ma per loro - a quanto pare - è sempre l'alba). Sono nella politica da oltre 20 anni e la loro esperienza gli permettere di essere sembra sulla cresta dell'onda. Ognuno di loro ha i propri fedelissimi che li seguono in ogni dove.
 
Carmelo Nigrelli ed il segretario Ilenia Adamo cercano di fare da ponte tra gli inossidabili ed il nuovo che avanza.
Tra gli emergenti si distingue Mauro Di Carlo col suo gruppo e giovani come Andrea Arena. Sgomitano e cercano di farsi largo tra i titani. 
Un'altra componente è quella dell'ex segretario Gianfranco La Porta che ha guidato il partito durante una difficile fase della sindacatura di Nigrelli.
Questi in linea di massima sono già dentro il partito ma adesso ci sono quelli che - anche grazie alla politica di Renzi - stanno arrivando.
Ferrara dopo la nuova strategia di Crocetta che di fatto ha annullato il Megafono sta cercando di ritrovare uno spazio dentro il PD. Occorre capire che rapporti avrà con Salvo Alfarini, consigliere eletto nella sua lista, dopo lo strappo per l'adesione a Catania. Ranieri, ha scelto di mantenere la posizione a favore di Enna mentre Alfarini dell'adesione all'area metropolitana ha fatto il suo cavallo di battaglia.
Prima o poi arriverà l'adesione di Luisa Lantieri. Si avvicinano le regionali e sembra chiaro che il tentativo dei Lantieri sia quello di entrare nel PD dalla finestra. Con la scaltrezza che lo contraddistingue Sebastiano Lantieri sta cercando di ottenere il seggio in quota rosa per Luisa dentro il PD a Enna. Sicuramente Luisa, unica donna in lista, se lo giocherebbe con l'uscente Alloro.
Ma non finisce qui.
Della partita fa anche parte il sindaco Filippo Miroddi, che il PD piazzese critica un giorno si e l'altro pure. Miroddi ha come principale punto di riferimento Enzo Bianco, sindaco di Catania (papabile per essere il candidato a Presidente della regione al posto di Crocetta e uomo di Mattarella). Miroddi, in questo momento, è legato a doppia maglia a Bianco. Praticamente non si muove foglia che Bianco non voglia. Miroddi ha mezzo piede dentro il PD con i "Liberal PD".
Sicuramente avrò scordato qualcuno e me ne scuso, ma sono proprio tanti.
Certamente, ne vedremo delle belle.
Ma una cosa è certa: il PD, nel bene e nel male, è la nuova DC.

Il 7 Agosto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana (GURS) n °32, la Legge Regionale 4 agosto 2015 n° 15, che stabilisce tempi e modi per il completamento della riforma per l'adesione alla città metropolitane. "Bisogna fare in fretta - dichiara Salvatore Murella, del Comitato Pro Referendum - poiché A Piazza Armerina restano 70 giorni da oggi come recita l’art. 44 comma 1 e l’art. 52 comma 1, per poter cambiare le sorti di questa città. Bisogna quindi produrre la delibera consiliare di adesione alla Città Metropolitana di Catania immediatamente. Per evitare di transitare nella Città Metropolitana di Catania dopo che gli organi di governo saranno stati scelti, il tutto deve essere fatto in tempi strettissimi in modo che i nostri rappresentanti e cioè i Consiglieri comunali ed il Sindaco ,possano votare per la scelta degli organi di governo con tutto quello che significa e che ne può derivarne". Alla luce di ciò, il Comitato Pro Referendum ha inoltrato due richieste specifiche al Presidente del Consiglio Comunale: 1) Di essere ascoltati durante la seduta per relazionare i consiglieri comunali dell’iter che ha portato alla promulgazione della legge N° 15 del 4 agosto 2015 che segnerà una svolta per il futuro della citta; 2) di valutare la celebrazione della seduta di consiglio in locali più capienti e/o in alternativa poterlo trasmettere in Piazza Garibaldi con idonei strumenti informatici.

Comunicato stampa dell'assessore alle Feste e Tradizioni, Giancarlo Giordani:
“La Festa del Quartiere vincitore del Palio 2015 non era prevista nella delibera di stanziamento delle somme e pertanto i costi conseguenti dovevano ricadere sul Comitato di quartiere. Ciò non toglie, l’amministrazione, nei limiti di quanto possibile, sta contribuendo accollandosi la Siae, la Licenza e i servizi prestati dagli uffici comunali, assessorato al turismo e Vigili Urbani in testa. Inoltre abbiamo messo a disposizione un punto luce ritenuto non sufficiente dall’organizzazione ma della cui insufficienza abbiamo appreso solo oggi."

L'opinione di Tommaso GUARINO, SEGRETARIO TERRITORIALE CISL

L'approvazione da parte dell'Ars della nuova legge sui liberi consorzi dei comuni per il nostro territorio e' un fatto positivo. Finalmente si volta pagina.
La nuova legge dà nuove opportunità di crescita ai territori,solamente se questi, con le varie rappresentanze, avranno la capacità di restare uniti, di fare squadra e proporre un nuovo modo di rappresentare, progettare il futuro del territorio. È proprio per questo che bisogna evitare di dividersi, poiché la divisione non porta benefici a nessuno, anzi.
Ad esempio, il comune di Piazza Armerina guarda all'ipotesi di adesione alla città metropolitana di Catania, in quanto la normativa della costituzione dei liberi consorzi consegna ad esso una chance di riscatto.

Su questa decisione " separatista" pesano le scelte del passato e la marginalizzazione con cui sono stati trattati molti comuni e i loro abitanti.
Credo che, al di là dei diversi punti di vista, bisogna interrogarsi sui perché.
Mi auguro che il ceto politico di Piazza Armerina, nelle scelte che andrà ad operare, discutendo serenamente, tenga conto degli interessi dei cittadini e auspico che i Piazzesi scelgano di rimanere assieme al resto dei comuni delle aree interne.
Penso che sia arrivato il momento in cui tutte le persone di buona volontà devono fare sinergia per affrontare le difficoltà, poiché queste non risolvono il problema di una convivenza forzata per legge.
Bisognerebbe mettere da parte i campanilismi e ricercare ciò che unisce e non ciò che divide.
Dobbiamo creare le condizioni tutti assieme, forze sociali, imprenditoriali, istituzioni, affinché tutto il territorio della ex provincia di Enna diventi protagonista di una nuova stagione delle aree interne della Sicilia, guardando al futuro con la consapevolezza che il passato, con i suoi protagonisti, non tornerà, ma che si possono aprire nuove frontiere nell'interesse dei cittadini tutti ma sopratutto delle nuove generazioni.

Altro aspetto importante, per realizzare un progetto di rilancio di tutto il territorio della ex provincia di Enna, e' la richiesta che, a mio avviso, il nuovo libero consorzio dovrebbe avanzare per far parte delDistretto Sud-Est di Catania, Siracusa e Ragusa. Strumento giusto e idoneo per valorizzare e far crescere tutta l'area.

Ritengo che un libero consorzio dei comuni forte, a mio avviso, dovrebbe comprendere tutti i 20 comuni della ex provincia che mantengano ognuno la propria identità, anche storica e sociale, ma che guardino a un unico obiettivo, quello dello sviluppo condiviso.

Il nuovo libero consorzio dovrà essere centro di condivisione, programmando e progettando con tutti i comuni piani di sviluppo strategici con visioni caratterizzanti l'economia del territorio e le peculiarità sociali in una visione europea e non localistica.

Infine, mi auguro che a novembre il libero consorzio assuma piena agibilità istituzionale con l'elezione dei propri organi di governo, eche si proceda immediatamente al confronto con il sindacato per rendere più efficienti i servizi alla comunità nel territorio e per realizzare una progettualità per migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini.

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