Inviate a Palermo le delibere di Gela e Piazza Armerina.
Sono state già inviate la fine della scorsa settimana le delibere di adesione alla Città
Metropolitana di Catania, prodotte da Gela e Piazza Armerina. L’invio è avvenuto di fatto
contestualmente perché il consiglio comunale di Piazza Armerina, pur deliberando due
settimane dopo il civico consesso gelese, ha votato anche l’immediata esecutività dell’atto.
Le delibere di Gela e Piazza Armerina, più precisamente, sono state ex lege trasmesse
all’Assessorato Regionale delle Autonomie Locali chiamato a predisporre il DDL che
esitato dalla Giunta regionale, verrà sottoposto all’Assemblea Regionale Siciliana per la
sua votazione. In sostanza si tratta più di una ratifica di ciò che queste comunità hanno
sostenuto (due delibere consiliari ed un referendum confermativo), nel pieno rispetto delle
Leggi promulgate dal Parlamento regionale. Infine seguirà la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale Regione Siciliana (Gurs) che, sancirà ufficialmente l’ingresso di queste comunità
nella Città Metropolitana di Catania.
Intanto a Niscemi si dibatte sull’ingresso alla Città Metropolitana. Da una parte i cittadini,
comitati, consulte e associazioni che, spingono per riconfermare le scelte già fatte, quindi
l’ingresso di Niscemi nella Città Metropolitana. Dall’altra, uno sparuto gruppo inserito nelle
istituzioni, che con fantasiose e irrazionali motivazioni, vorrebbe far rimanere Niscemi con
Caltanissetta. Alla fine, come del resto è già successo a Gela e Piazza Armerina, la
volontà del popolo prevarrà, con grande dispiacere dei pochi che, per mire puramente
personalistiche, vorrebbero condurre Niscemi nel deserto economico. Ma il popolo è
sovrano, anche a Niscemi.
Piuttosto, appare sempre più opportuna la convocazione del consiglio comunale
niscemese in seduta monotematica. Infatti, è giunta conferma dell’avvenuta “impugnativa
cautelativa” da parte del Consiglio dei Ministri della Legge regionale 15/2015, nella parte in
cui contrasta con la Legge Delrio, come era già stato palesemente preannunciato. Il
Consiglio dei Ministri, sotto la presidenza del Ministro degli Affari Esteri e della
cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni e con le funzioni di Segretario svolte dal
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti, ha infatti
esaminato diciannove leggi delle Regioni e delle Province Autonome, deliberando
l’impugnativa, fra le altre, della Legge Regione Sicilia n. 15 del 4 agosto 2015, recante
“Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane”. Secondo quanto
si legge testualmente nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, «Il Consiglio dei Ministri,
prendendo atto della lettera del Presidente della Regione Siciliana con la quale si impegna
ad apportare alcune modifiche alla legge regionale N°15/2015, ha deliberato l’impugnativa
della suddetta legge in quanto, sul piano strettamente tecnico, talune disposizioni sono in
contrasto con la legge N° 56/2014 (Legge Delrio), quale legge di grande riforma
economica e sociale. In caso di approvazione di una nuova normativa da parte
dell’Assemblea regionale siciliana, che vada nel senso dei rilievi contenuti
nell’impugnazione, il Governo si impegna a valutare l’opportunità di ritirare il ricorso».
Materia del contendere, dunque, non è quella relativa alle adesioni di Gela, Piazza
Armerina e/o Niscemi alla Città metropolitana, bensì come già trapelato insistentemente,
le modalità di individuazione, elezione e composizione degli organi di indirizzo politico dei
nuovi enti di area vasta. Va da sé che con la delibera di Niscemi e la sua celere
trasmissione al Governo regionale, quest’ultimo potrà predisporre nello stesso DDL
l’avvenuta modificazione dei confini territoriali e le correzioni al testo normativo sollecitate
dalla suddetta impugnativa. Niscemi, dunque, faccia presto!
Partecipazione dei cittadini al consiglio comunale del 28 Settembre per l’adesione alla città metropolitana di Catania.
In riferimento alla legge regionale N° 15 del 4/8/2015 “Disposizioni in materia di liberi consorzi e città metropolitane”; Consiglio Comunale del 28Settembre per l’adesione alla città di Catania
il Comitato Pro Referendum Piazza Armerina invita, oltre i cittadini Piazzesi, i cittadini dei comitati cittadini di Gela e Niscemi ad assistere al consiglio comunale del 28 Settembre per l’adesione alla città metropolitana di Catania.
L'obbiettivo è quello di far visionare il lavoro del consiglio comunale tramite uno schermo posizionato in Piazza Garibaldi
IN ALLEGATO IL COMUNICATO STAMPA:
Comitato pro Referendum
Al Sig Sindaco dott. Filippo Miroddi
Al Presidente Consiglio sig. La Matttina ,
di Piazza Armerina
Oggetto:
- 1) partecipazione dei cittadini al consiglio comunale del 28 Settembre per l’adesione alla città metropolitana di Catania
- 2) Logistica locali Consiglio comunale
- 3) Richiesta di audizione del portavoce del comitato in occasione della seduta
di consiglio comunale
Riferimenti ; legge regionale N° 15 del 4/8/2015 “Disposizioni in materia di liberi consorzi e città metropolitane”; Consiglio Comunale del 28Settembre per l’adesione alla città di Catania
Lo scrivente Comitato Pro Referendum nella persona del suo portavoce sig. Salvatore Murella
Informa:
che in occasione e per quanto in oggetto parteciperanno , oltre ai Piazzesi, i cittadini dei comitati cittadini di Gela e Niscemi per cui si rinnova la richiesta fatta precedentemente e cioè “ far assistere tutti ai lavori del consiglio comunale tramite uno schermo posizionato in Piazza Garibaldi”
Pertanto ad integrazione di quanto già chiesto il 24 Agosto e il 1 Settembre
chiede:
- 1) di essere ascoltati in occasione dei lavori del consiglio comunale così come previsto dall’art 52 dello statuto comunale ( Istanze petizioni proposte) e disciplinata dall’ art. 2 del regolamento per la partecipazione popolare alla attività del Comune
- 2) se esiste la possibilità di rendere immediatamente esecutiva la delibera del consiglio per assicurare , agli organi istituzionali della nostra città, la partecipazione alla elezione degli organi di governo della città metropolitana di Catania.
Miroddi: uniti per l'adesione all'area metropolitana di Catania. Dichiarazioni di Miroddi, Alberghina, Murella, Curcuraci
Tutti uniti per aderire all’area metropolitana di Catania. E’ questo il messaggio che il sindaco di Piazza Armerina ha voluto dare convocando una conferenza stampa in cui erano presenti gli assessori ed i consiglieri della sua amministrazione e i principali supporter politici della giunta Miroddi tra cui l’avvocato Sinuè Curcuraci. Presente anche qualche consigliere comunale, non perfettamente organico alla giunta, ma a favore dell’area metropolitana tra come Laura Saffila. Corposa la presenza del comitato dei cittadini guidato da Salvatore Murella vero e proprio motore della campagna pro-Catania.
Ecco alcune dichiarazioni.
Miroddi: “Qualcuno vuol far passare che l’adesione all’area metropolitana di Catania sarebbe un passo indietro. Niente di più falso. Passiamo da una provincia con 150 abitanti ad un’area metropolitana con 1 milione e trecentomila cittadini in cui la nostra città avrebbe un ruolo di primo piano. Solo in termini di risorse economiche questo significherebbe maggiori trasferimenti alla nostra città rispetto a quelli che abbiamo attualmente"
Alberghina: “La cosa che più mi fa pensare è che tutta la vecchia politica piazzese, i politici di lungo corso, quelli che hanno orticelli ancora da coltivare sono tutti per rimanere con Enna. Questo è significativo. Se Piazza vuole rimanere com’è o peggiorare ancora allora rimanga con la provincia di Enna, altrimenti passi con l’area metropolitana catanese”.
Murella: “Aderire all’area metropolitana di Catania significa allargare gli orizzonti. Significa non lasciare passare il treno della storia che potrebbe dare un futuro migliore ai nostri figli ed ai nostri nipoti. Da decenni aspettiamo questo momento e sono sicuro che centinaia di piazzesi il giorno del consiglio comunale saranno in piazza Garibaldi a tifare per Catania”.
Curcuraci: “Area Popolare ed i suoi consiglieri comunale, Marzullo e Lentini, hanno deciso di seguire l’intenzione del popolo che con il referendum ha votato per l’adesione a Catania. Abbiamo cancellato le perplessità che avevamo in virtù di un voto popolare che spazza via ogni dubbio
Tempi stretti per il consiglio comunale di adesione alla Città Metropolitana di Catania
Il 7 Agosto è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana (GURS) n °32, la Legge Regionale 4 agosto 2015 n° 15, che stabilisce tempi e modi per il completamento della riforma per l'adesione alla città metropolitane. "Bisogna fare in fretta - dichiara Salvatore Murella, del Comitato Pro Referendum - poiché A Piazza Armerina restano 70 giorni da oggi come recita l’art. 44 comma 1 e l’art. 52 comma 1, per poter cambiare le sorti di questa città. Bisogna quindi produrre la delibera consiliare di adesione alla Città Metropolitana di Catania immediatamente. Per evitare di transitare nella Città Metropolitana di Catania dopo che gli organi di governo saranno stati scelti, il tutto deve essere fatto in tempi strettissimi in modo che i nostri rappresentanti e cioè i Consiglieri comunali ed il Sindaco ,possano votare per la scelta degli organi di governo con tutto quello che significa e che ne può derivarne". Alla luce di ciò, il Comitato Pro Referendum ha inoltrato due richieste specifiche al Presidente del Consiglio Comunale: 1) Di essere ascoltati durante la seduta per relazionare i consiglieri comunali dell’iter che ha portato alla promulgazione della legge N° 15 del 4 agosto 2015 che segnerà una svolta per il futuro della citta; 2) di valutare la celebrazione della seduta di consiglio in locali più capienti e/o in alternativa poterlo trasmettere in Piazza Garibaldi con idonei strumenti informatici.
LIBERI CONSORZI COMUNI. La Cisl vuole voltare pagina rimanendo con Enna
L'opinione di Tommaso GUARINO, SEGRETARIO TERRITORIALE CISL
L'approvazione da parte dell'Ars della nuova legge sui liberi consorzi dei comuni per il nostro territorio e' un fatto positivo. Finalmente si volta pagina.
La nuova legge dà nuove opportunità di crescita ai territori,solamente se questi, con le varie rappresentanze, avranno la capacità di restare uniti, di fare squadra e proporre un nuovo modo di rappresentare, progettare il futuro del territorio. È proprio per questo che bisogna evitare di dividersi, poiché la divisione non porta benefici a nessuno, anzi.
Ad esempio, il comune di Piazza Armerina guarda all'ipotesi di adesione alla città metropolitana di Catania, in quanto la normativa della costituzione dei liberi consorzi consegna ad esso una chance di riscatto.
Su questa decisione " separatista" pesano le scelte del passato e la marginalizzazione con cui sono stati trattati molti comuni e i loro abitanti.
Credo che, al di là dei diversi punti di vista, bisogna interrogarsi sui perché.
Mi auguro che il ceto politico di Piazza Armerina, nelle scelte che andrà ad operare, discutendo serenamente, tenga conto degli interessi dei cittadini e auspico che i Piazzesi scelgano di rimanere assieme al resto dei comuni delle aree interne.
Penso che sia arrivato il momento in cui tutte le persone di buona volontà devono fare sinergia per affrontare le difficoltà, poiché queste non risolvono il problema di una convivenza forzata per legge.
Bisognerebbe mettere da parte i campanilismi e ricercare ciò che unisce e non ciò che divide.
Dobbiamo creare le condizioni tutti assieme, forze sociali, imprenditoriali, istituzioni, affinché tutto il territorio della ex provincia di Enna diventi protagonista di una nuova stagione delle aree interne della Sicilia, guardando al futuro con la consapevolezza che il passato, con i suoi protagonisti, non tornerà, ma che si possono aprire nuove frontiere nell'interesse dei cittadini tutti ma sopratutto delle nuove generazioni.
Altro aspetto importante, per realizzare un progetto di rilancio di tutto il territorio della ex provincia di Enna, e' la richiesta che, a mio avviso, il nuovo libero consorzio dovrebbe avanzare per far parte delDistretto Sud-Est di Catania, Siracusa e Ragusa. Strumento giusto e idoneo per valorizzare e far crescere tutta l'area.
Ritengo che un libero consorzio dei comuni forte, a mio avviso, dovrebbe comprendere tutti i 20 comuni della ex provincia che mantengano ognuno la propria identità, anche storica e sociale, ma che guardino a un unico obiettivo, quello dello sviluppo condiviso.
Il nuovo libero consorzio dovrà essere centro di condivisione, programmando e progettando con tutti i comuni piani di sviluppo strategici con visioni caratterizzanti l'economia del territorio e le peculiarità sociali in una visione europea e non localistica.
Infine, mi auguro che a novembre il libero consorzio assuma piena agibilità istituzionale con l'elezione dei propri organi di governo, eche si proceda immediatamente al confronto con il sindacato per rendere più efficienti i servizi alla comunità nel territorio e per realizzare una progettualità per migliorare le condizioni di vita dei suoi cittadini.