DESTRA, ATTO PRIMO: ABRUZZO

Tutto secondo previsioni. In Abruzzo la Lega ha stravinto. Non è necessario essere molto esperti di flussi elettorali per comprendere le impressionanti dimensioni della vittoria di Salvini e delle sue politiche antimmigazione che, evidentemente, piacciono, e molto, ad una larga fetta di elettorato. Probabilmente tra due settimane in Sardegna sarà concesso il bis. Il cocktail razzismo-paura funziona alla grande senza che vi sia, ad oggi un' alternativa politica credibile da contrapporre.
Dalle urne escono rafforzate la Lega e FdI le due forze sovraniste che sono, da oggi,la nuova destra italiana interprete e suggeritrice ad un tempo dei peggiori istinti isolazionisti, xenofobi e fascistoidi.

Forza Italia infatti riporta un risultato largamente al di sotto delle aspettative di Berlusconi il cui carisma e la capacità di attrarre consensi sono del tutto azzerati e nell'alleanza di quello che fu il centrodestra ha un ruolo del tutto irrilevante al punto che non pare errato domandarsi se abbia ancora senso l'esistenza di un partito legato al carisma del suo fondatore oggi irrimediabilemente svanito.
La bella notizia è che il M5s ha subito un clamoroso ridimensionamento, figlio della inadeguatezza della compagine governativa guidata da un personaggio tanto modesto quanto incapace e arrogante a cui si è aggiunto un arruffapopolo reduce da un lungo viaggio all'estero le cui performances non hanno aggiunto un'oncia di beneficio ad un movimento che, messo alla prova del governo, ha clamorosamente mostrato l'impertatìrazione e l'inadeguatezza di tutti gli attori principali.
Il lusinghiero risultato del candidato del centrosinistra, lusinghiero perchè ha superato in consensi il M5s, non è il portato di una particolare prestazione del Pd anzi, al contrario, di una coralità di forze e dall'indubbio prestigio dell'exvicepresidente del Csm. Un risultato che induce a ritenere che sia stata messa, finalmente, la parla fine alla supposta vocazione maggioritaria del Pd (qualcuno lo dica a Scalfari e Veltroni) e che indica una strada da percorrere. Una strada lunga e difficile .Perchè è del tutto evidente che per il centrosinistra l'uscita dal tunnel non passerà certo con l'elezione del nuovo segretario del Pd,in cui continuano a dare le carte i noti convitati di pietra.
Non è dato sapere ad oggi che forma prenderà il disegno egemonico di Matteo Salvini e soprattutto come si sostanzierà. E' lecito tuttavia nutrire più di una preoccupazione. Gli italiani il vizietto di aggrapparsi all'uomo forte non l'hanno mai perso.
E con i chiari di luna che ci aspettano c'è da scommettere che in molti lo invocheranno. Estote parati!