E' terminata la riunione della Giunta per le Immunità del Senato sul caso Diciotti. "Torneremo a riunirci appena possibile, dopo la seduta d'Aula del Senato, sul tema della ricevibilità dei documenti, che qualcuno ha sollevato", ha fatto sapere il presidente della Giunta Maurizio Gasparri. Il riferimento è alla memoria difensiva depositata dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e, in particolare, ai documenti allegati a firma di Giuseppe Conte del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro Danilo Toninelli. Nelle carte il premier parla di "attuazione di un indirizzo politico-istituzionale che il governo ha condiviso", posizione ribadita anche dai due pentastellati.
"Le azioni poste in essere dal ministro dell'Interno - si afferma nel documento - si pongono in attuazione di un indirizzo politico istituzionale che il governo da me presieduto ha sempre coerentemente condiviso fin dal suo insediamento. Di questo indirizzo, così come della politica generale del governo, non posso non ritenermi il responsabile, ai sensi dell'articolo 95 della costituzione".
"Lascio che tutti leggano le carte, non chiedo favori e lascio che ognuno voti con coscienza. Il Senato dirà se quello è stato un atto nell'interesse della sicurezza italiana per smuovere la comunità internazionale", ha dichiarato Matteo Salvini.
Tra gli esponenti politici membri della Giunta che sollevano la questione della ricevibilità delle carte firmate da Conte e dai ministri c'è Gregorio De Falco. I documenti allegati, "dovrebbero prima essere valutati dal tribunale dei ministri di Catania", dice l'ex 5S. Per quanto riguarda il M5s, secondo De Falco "è nel loro dna votare sì" all'autorizzazione a procedere. E "molti esponenti del M5s hanno sostenuto" che con questo voto "lo stesso Movimento di gioca la credibilità", spiega il senatore, sottolineando che "all'interno del M5s c'è la necessità di fare chiarezza tra la convenienza e la coerenza".
Anche per l'ex presidente del Senato e componente della Giunta Pietro Grasso gli allegati "sono irricevibili da un punto di vista procedurale e si impone la trasmissione di questi atti al tribunale dei ministri perché la partecipazione del Governo non era conosciuta al tempo". "A norma di regolamento le memorie in questi casi provengono dall'interessato e invece gli allegati sono stati firmati da Di Maio e Conte", ha spiegato il senatore di Leu.
(foto: i senatori Grasso e De Falco)