La Stampa del 27 settembre ha pubblicato un MANIFESTO PER L'EUROPA , ispirato dal Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron i cui contenuti sono largamente condivisibili perchè propongono un'Europa futura più solidale e molto diversa da quella attuale.
Si tratta dunque di un Manifesto che nella sostanza chi in Italia e in Europa si oppone alla visione dei Salvini, delle Le Pen degli Orbàn non può non condividere in vista delle elezioni europee che si terranno tra 8 mesi.
Contemporaneamente nel Regno Unito si è tenuto il congresso annuale del Labour party il cui leader riconfermato Jeremy Corbyn ha chiarito che la priorità della left britannica sarà la lotta alle degenerazioni del capitalismo finanziario.
Mentre Corbyn sposta sempre più a sinistra il suo partito cancellando il blairismo, i firmatari del Manifesto si limitano a generici annunci senza che dagli intendimenti traspaiano idee e prassi per attuarli.
Sullo sfondo rimangono inoltre evidenti almeno tre criticità difficilmente superabili.
Tra i firmatari del manifesto macronista vi sono 8 esponenti di scuole di pensiero diverse: un socialista,il maltese Muscat e poi indipendenti e liberali come Guy Verhofstadt fino a Matteo Renzi che, nominalmnente fa parte del Pse ma non ha mai nascosto la sua distanza ideale dalla social democrazia.
La seconda criticità sta nel fatto che Corbyn, ad oggi, è l'unico socialista europeo non smarrito nè afasico che sembra avere le idee chiare, che siano o meno condivisibili, e dunque la strada che intende percorrere è segnata, se non che la Gran Bretagna con il referendum si è chiamata fuori dall'UE e nel prossimo Parlamento non sarà rappresentata.
Infine esiste una criticità ancora maggiore che mina alla base la credibilità e l'appeal del manifesto nelle due tra le più popolose nazioni rappresentate: il fatto che a guidare e ispirare codesto manifesto siano Macron e Renzi costituisce una zavorra tale che una o più liste ad esso ispirate andrebbero incontro ad una sicura sconfitta.
In Francia il gradimento degli elettori verso Macron è precipitato ai minimi storici. In Italia, grazie a Salvini sicuramente, ma anche in ragione della insostenibile situazione di Ventimiglia, della recente incursione della Gendarmerie a Bardonecchia e delle continue ditate negli occhi che Monsieur le president, sin dal suo insediamento, non perde occasione di rifilarci, il mai sopito sentimento ostile verso i cugini d'Oltralpe e, in particolare verso di lui, Emmanuel Macron il Piccardo, è risalito ai massimi storici. E' superfluo sottolineare quale sia il gradimento degli italiani verso Matteo Renzi. E' sufficiente fare un ripassino dei dati elettorali dello scorso 4 marzo.
Proporre liste con l'accoppiata Macron Renzi in Italia significa non toccar palla alle prossime europee, regalando una sicura vittoria a Salvini.
In latino si diceva "cupio dissolvi".
E.P.