IL FLOP PARIGINO DI DI MAIO E DIBBA

Nonostante il "no, grazie" di Jacline Mouraud, agli inizi di gennaio,Luigi di Maio il capo politico M5S, nonchè vicepremier e ministro per lo sviluppo economico del governo italiano, insieme al "pasionario" Alessandro Di Battista è volato a Pargi convinto di vedere premiato il suo perseverante corteggiamento ai Gilet gialli.

Le notizie che arrivavano dall'apparato di comunicazione pentastellata rispetto alla possibilità di stringere un accordo per una lista comune con i rivoltosi francesi per le elezioni europee erano molto incoraggianti.
Il portavoce dei Gilet gialli, Christopher Chalencon, (foto) invece ha spento subito i sogni di alleanza del M55. Parlando a 'Le Parisien' dell'incontro con Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, alla domanda se sia possibile un accordo alle prossime elezioni europee, ha risposto sprezzante: "Per niente". E ha aggiunto: La nostra lotta è di alto profilo." Dando così, implicitamente, un giudizio non lusinghiero sul M5s.
Nell'incontro tra Di Maio, Di Battista e il portavoce  dei Gilet gialli, avvenuto simbolicamente in una località alla periferia della capitale francese, in cui erano presenti anche i big della pattuglia pentastellata al Parlamento europeo, si è verosimilmente parlato della lista e della creazione di un gruppo parlamentare comune a Bruxelles, con risultati che a leggere il portavoce  del movimento transalpino, per il M5S non sono incoraggianti.
Di Maio ha scritto su Facebook che "il vento del cambiamento ha valicato le Alpi".
A sentire Chalencon pare proprio di no.
(E.P.)