LA BOLLA DI MACRON

Il governo francese ha collocato in rete un video il cui intento è quello di chiamare al voto il maggior numero di elettori transalpini alla prossine comsultazioni europee.
Lodevole proposizione anche se, a parte il messaggio subliminale in cui in pochi frammenti appaiono Orbàn e Salvini, indicati come avversari, non si capisce quale sarebbe la risposta del governo d'Oltralpe a una delle tre domande proposte, riferita ai migranti: "Maitriser o subir?" (controllare o subire).


In altre parole, apparentemente la domanda delle cento pistole non trova risposta da Emmanuel Macron e dai suoi spin doctors, così come restano sospese le altre due su clima e lavoro.
Codesta è esattamente la cifra politica di En Marche. Dare un colpo al cerchio e uno alla botte, badando a non offrire risposte coerenti sui temi in questione.
Esemplare il comportamento di Macron sulla gestione dei migranti. Prontissimo a invocare fuori di casa i diritti dell'uomo, l'obbligo morale dell'accoglienza dei migranti salvo promuovere invece in casa l'esatto opposto, ingaggiando e implementando su Alpi e Pirenei la pratica dei respingimenti forzati e brutali di uomini, donne e bambini, verso Spagna e Italia, in barba al trattato di Schengen.
Ovviemente di codesta poco commendevole attività che si protrae da mesi, anche violando gli altrui confini, nel filmato non si parla.
Meglio mostrare immagini di migranti nel Mediterraneo che non sulle montagne francesi, al gelo d'inverno, ancora vestiti con abiti da Mediterraneo.
Macron sembra vivere in una bolla. La sua popolarità in Francia è ai minimi termini, nell'Europa in cui il vecchio ordine sta vacillando, in pochi lo considerano un interlocutore affidabile, eppure sembra non rendersene conto seguitando a pestare acqua nel mortaio del nulla rappresentato plasticamente dal movimento da lui messo su in fretta e furia che ha affascinato la maggioranza dei francesi e stava trovando imitatori altrove, che al contrario pare destinato a spegnersi con la medesima rapidità con cui è nato perchè la pratica dell'improvvisazione non porta lontano.
La sorte che presto o tardi riguarderà il M5s in Italia, guidato da un altro mediocre improvvisatore come Di Maio.
(E.P.