I vescovi del Venezuela esprimono in una nota “Preoccupazione e indignazione”, ma anche “profondi dubbi” sul “presunto suicidio” dell’esponente dell’opposizione Fernando Albán, arrestato venerdì scorso perché sospettato del fallito attentato al Presidente Nicolas Maduro durante una parata militare il 6 agosto. I vescovi non smettono di denunciare le detenzioni illegali e l' uso sistematico della tortura da parte del regime di Maduro.
Secondo la versione ufficiale Albán, dopo aver chiesto di andare in bagno, “si è lanciato dalla finestra, al decimo piano” del carcere interno alla sede dei servizi segreti, noto come Sebin. Albán era membro di Primero Justicia (“Prima la giustizia”), partito di opposizione al governo Maduro. I rappresentanti del suo partito hanno detto di non credere alla versione del suicidio e hanno denunciato “un omicidio politico”.
“Non sono un segreto per nessuno le scelte di vita di Albán – osservano i vescovi nella nota -, le sue profonde convinzioni religiose, la coerenza con i valori della fede che ratificano le opzioni per la vita e non per la morte, il suo impegno con i più poveri nelle parrocchie dove prestava servizio”. “Come venezuelani – affermano – abbiamo il diritto di chiedere giustizia e chiarezza su questa morte che addolora una nobile famiglia e l’intero Venezuela. Il popolo è stanco della stessa retorica e delle scuse di sempre e poco a poco sta prendendo coscienza che questo non è il cammino migliore per lo sviluppo integrale e la felicità”. “Fatti dolorosi come questo e come tanti altri in cui viene sparso il sangue dei venezuelani – proseguono – finiscono per minare la fiducia del popolo nel suo anelito di speranza, ci si sente nuovamente indifesi di fronte ad un regime che esclude”. I vescovi concludono esprimendo vicinanza e solidarietà ai familiari di Fernando Albán e auspicano che “si accerti la verità su quanto accaduto”.
Intanto l'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani infatti indagherà su questa morte. Lo ha confermato la portavoce dell'ufficio, che ha spiegato che la morte di Albán sarà inclusa nelle indagini sulle presunte violazioni dei diritti umani in Venezuela che l'ufficio realizzerà.
Anche l’Unione Europea chiede un'indagine approfondita e indipendente per chiarire le circostanze della tragica morte di Albán. Inoltre invita le autorità del Venezuela a "garantire la sicurezza e l'integrità fisica di tutte le persone in custodia e ribadisce l'appello a rilasciare tutti prigionieri politici"