Domenica 14 ottobre, nove milioni di elettori bavaresi saranno chiamati a rinnovare il Parlamento del Land più ricco e popoloso della Germania.
A pochi giorni dal voto nei sondaggi sulle intenzioni di voto dei bavaresi la Csu (cristiani-sociali), dal 1962 forza egemone nel Land, alleata della cancelliera Merkel (foto) è ferma al 33% dei consensi.
Ben 15 punti in meno rispetto al 47,7% ottenuto alle precedenti elezioni. La sorpresa sarebbe l'exploit dei Verdi, stimati al 18%, molto al di sopra della Spd (11%) che perderebbe la posizione di seconda forza del Land e vedrebbe aggravarsi l'emorragia di consensi.
I populisti dell'ultradestra (Afd) si fermerebberoo al 10%, i liberali dell'Fdp al 6%, mentre la sinistra radicale Linke sarebbe posizionata al di sotto della soglia di sbarramento del 5%. Con questi esiti le maggioranze a due possibili sarebbero quella di Csu/Verdi, di difficile attuazione, o una coalizione di tutti i partiti con l'esclusione di Csu e Afd. Sarebbe,in entrambi i casi, un terremoto politico che avrebbe che farebbe sentire i suoi effetti anche a Berlino.
La sconfitta della Csu del Ministro Seehofer potrebbe segnare la fine della Grosse Koalition e con essa dell'era di Angela Merkel.
Nella Cdu stanno emergendo e passerebbero all'attacco Jens Spahn e Julia Klöckner ultra-conservatori che puntano a scavare alla rottura tra la Cdu e la Spd, rendendo di fatto impossibile pensare ad una prosecuzione della Große Koalition.
Una situazione che aprirebbe la strada a nuovi scenari politici, come l'apertura a destra a liberali e forse anche alla stessa Afd (primo partito in molti Länder dell'Est), che segnerebbero la fine dell'esperienza politica di Angela Merkel e l'inizio di una nuova fase.
Sul modello del governo austriaco, infatti, potrebbe saldarsi un nuovo fronte tra la destra estremista e quella conservatrice, che significherebbe la fine dell'Unione europea per come l'abbiamo conosciuta fino ad oggi.