Il Consiglio Figc ha deciso di modificare la procedura di sospensione temporanea delle partite in caso di cori razzisti. Si passa da tre a due step. Al primo episodio le squadre andranno al centro del campo e all'eventuale secondo si recheranno negli spogliatoi. Per quanto riguarda la sospensione del match, invece, l'autorità competente sarà sempre il responsabile per l'ordine pubblico. Una decisione che non piace a Salvini, amico dei capi ultra (foto) e celebre per averne cantati pubblicamente. Irridente il commento del Ministro dell'interno: "Facciamo la scala Richter dei buu, non facciamo ridere".
Ma il presidente della Figc spiega meglio il suo punto di vista e la decisione del Consiglio: "Sospendere una gara è un danno per il calcio italiano. Le responsabilità non sono mai collettive ma dei singoli, e se c'è un meccanismo tecnologico per individuarle lo dobbiamo usare. Detto questo dobbiamo sovrastare queste persone. Quando si verificano dei cori razzisti portiamo i giocatori al centro del campo e vediamo la reazione dei tifosi 'buoni', li dobbiamo sovrastare. Il calcio buono deve vincere contro questi soggetti che con lo sport non hanno nulla a che fare. Da qui nasce l'esigenza di inserire le esimenti". Per quanto riguarda i cori di discriminazione territoriale, invece "bisogna stare attenti a non demonizzare lo sfottò ma quando si va sul pesante e quando si offende la dignità di un territorio, di un popolo, questo va tenuto in debita considerazione".
Il tema è tornato al centro del dibattito dopo il controverso match Inter-Napoli del 26 dicembre scorso, in cui, oltre ai violenti scontri tra i tifosi fuori dallo stadio, Kalidou Koulibaly fu preso di mira dai cori razzisti della curva nerazzurra. Anche ieri sera, durante Milan-Napoli ci sono stati cori antimeridionalisti nei confronti della squadra di Ancelotti.