Dopo ben 19 giorni di stallo e di sofferenza per 49 migranti lasciati alla deriva in mezzo al Mediterraneo,di cui insieme a Matteo Salvini è uno dei responsabili, il premier maltese Joseph Muscat ha autorizzato lo sbarco delle persone a bordo delle due imbarcazioni di Sea Watch e Sea Eye. I migranti saranno poi ricollocati in otto paesi dell’Unione europea: Germania Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Olanda e Italia, secondo quanto riferito in una conferenza stampa dallo stesso Muscat. Lo sbarco dovrebbe avvenire entro oggi. I migranti verranno trasbordati su due imbarcazioni maltesi, subito dopo le navi Sea Watch 3 di Sea Watch e Albert Penck di Sea Eye dovranno “lasciare immediatamente le acque territoriali maltesi” ha sottolineato il premier Muscat.
La decisione di Conte di accogliere una parte di migranti non è proprio andata giù al ministro dell'Interno italiano che ora chiede un "chiarimento".
Si tratta, spiega, "di una decisione che non ha senso, non ho capito questa accelerazione. Serve un chiarimento che ci sarà questa sera al mio ritorno". "Io sono il ministro che si occupa di pubblica sicurezza però non controllo ancora lo spazio aereo... Io ho il controllo dei porti. Magari arriveranno in Italia in parapendio...". Ha detto Matteo Salvini con malcelata irritazione, in conferenza stampa a Varsavia dove èin visita. (nella foto con l'omologo polacco Joachim Brudzinski)
“In queste ore l’Europa si propone di accogliere altri immigrati, da altri barconi, cedendo ai ricatti degli scafisti e delle ong”.
Mentre col premier e col ministro dell’Interno polacco parliamo di protezione delle frontiere esterne dell’Europa e di sicurezza, a Bruxelles fanno finta di non capire e agevolano il lavoro di scafisti e Ong. Sono e rimarrò assolutamente contrario a nuovi arrivi in italia. E continuo a lavorare per espellere i troppi clandestini già presenti sul nostro territorio. Cedere alle pressioni e alle minacce dell’Europa e delle Ong è un segnale di debolezza che gli italiani non meritano”.
Anche se «molto arrabbiato» il ministro dell'Interno (che ha subito una contestazione da un gruppo di italiani che davanti alla tomba del milite ignoto gli hanno gridato più volte l'epiteto "nazista") ha escluso che la crepa aperta nella maggioranza porti a una crisi di governo: «Se cade il governo? Ma no... non cade il governo se perde il Milan e non cadrà per la Sea Watch». Tuttavia nell'esecutivo sarà inevitabile ora un "regolamento di conti" sul fronte immigrazione. Salvini ha tutto l'interesse A mantenere la linea dura per far apparire l'arrivo dei migranti come una decisione piovuta dall'alto nonostante la sua strenua opposizione.
Ma quando in un governo, per una questione dirimente, si verifica una forte divaricazione non c'è Milan che tenga. Il titolare del dicastero in disaccordo con il Premier si dimette e si apre una crisi di governo. Così avviene nei paesi democratici.