"Ammazza al negar" (ammamzza il negro) e una svatisca. Nuovo attacco razzista a Melegnano, nel milanese, sul muro del palazzo dove vivono Paolo Pozzi e Angela Bedoni, coppia che ha adottato Bakary Dandio, ragazzo senegalese di 21 anni arrivato in Italia da profugo e poi diventato una promessa dell'atletica. La scritta è stata scoperta lunedì, là dove Altre scritte erano comparse la scorsa settimana: «Italiani, pagate per questi negri di merda»
I carabinieri di San Donato milanese hanno inviato tutte le carte alla Procura di Lodi, che ha aperto un fascicolo, e le indagini sono a tutto campo per capire la matrice del gesto.
"Il problema è rispetto a quanto sta succedendo oggi in Italia, purtroppo, amplificato anche da alcuni politici. È vero che è un atto piccolo, è vero che ce ne sono stati anche peggiori, è vero che le cose nascono anche dal piccolo. Intanto, bisogna continuare a costruire ponti. C'è qualcuno che chiude i porti. Io dico, invece, di costruire i ponti come ha detto anche il Papa". Angela Bedoni, la madre di Bakary, 21enne senegalese, ha commentato con i cronisti le scritte razziste nel suo cortile a Melegnano, nel Milanese.
"Non era mai successo, però probabilmente il clima di oggi non è quello di tre anni fa. È un clima diverso in cui c'è a volte addirittura la caccia allo straniero. Perché Salvini è stato eletto, non è che è andato da solo... Ha avuto il supporto e ha saputo navigare in mezzo a queste cose. È un discorso più generale", ha continuanro la donna, appellandosi al ministro dell'Interno, che non ha fatto attendere la sua risposta: "Io rispetto il dolore di una mamma, abbraccio suo figlio e condanno ogni episodio di razzismo. E la signora rispetti la richiesta di sicurezza e legalità che arriva dagli Italiani, che io concretizzo da ministro. Bloccare gli scafisti e i loro complici, fermare l'immigrazione clandestina, assumere poliziotti, installare telecamere ed espellere i criminali è semplicemente giustizia, non è razzismo o tantomeno fascismo".