Entrando nelle scuole superiori di Vercelli ragazze, ragazzi e insegnanti dovranno fare attenzione a non inciampare in una piccola lastra a ricordo un loro coetaneo nato in Mali e annegato nelle acque del Mediterraneo a 14 anni, il 18 aprile 2015, in uno dei più spaventosi naufragi avvenuti nel mar Mediterraneo dalla seconda guerra mondiale, dove morirono annegati nel canale di Sicilia oltre mille esseri umani che cercavano di raggiungere il nostro Paese. Non si conosce il suo nome, ma Cristina Cattaneo, medico legale, ha trovato cucito nel risvolto di una tasca dei suoi abiti ha trovato infatti, ben riposta, la sua pagella piena di buoni voti scritti in arabo e francese. Un documento che dava prova del suo impegno scolastico. Già il presidente Mattarella aveva citato la commovente storia dello studente del Mali come monito per le coscienze di tutti: «I giovanissimi attribuiscono alla pagella il valore di un passaporto, di accreditamento per il mondo», sottolineando come lo studio costituisca al tempo stesso «la spinta e lo strumento per l’apertura». Le pietre d’inciampo dell’artista tedesco Gunter Demnig sono poste all'uscita di una casa in cui la vittima non è potuta tornare, mentre la pietra posta dai ragazzi di Pagani sta sulla soglia di una scuola che forse, se avesse avuto maggiore fortuna, il ragazzo del Mali avrebbe potuto frequentare per completare gli studi a cui teneva tanto.