Immigrazione. Fatou Diako (HAMEF) vs Salvini: E’ un momento molto triste. Si decide sulle nostre vite senza ascoltarci


“Io non sono un pericolo. Io sono una ricchezza per l’Italia e non voglio rischiare la vita per il colore della mia pelle“.
Manca l’ascolto nella politica italiana. E’ un momento molto triste. Si decide sulle nostre vite senza ascoltarci. Io so cosa voglio fare nella mia vita ha detto Diako - non sono i politici che mi devono dire cosa devo fare. Prima di sparare sui social, prima di farsi i selfie e di andare su facebook per far vedere che noi siamo un pericolo per l’Italia ci ascoltino. Io sono una ricchezza per voi, ho fatto due figli che sono italiani. Non posso uscire e rischiare la mia vita per il colore della mia pelle. Sono una ricchezza per voi”, ha ripetuto Diako.
Quanto al decreto Salvini, “lo hanno chiamato ‘immigrazione e sicurezza’. No, devono chiamarlo ‘dignita’ e sicurezza’. Perche’ tutti noi meritiamo di vivere bene“, ha detto all’indirizzo del ministro dell’Interno. “Tutti noi parliamo di Salvini ma non e’ solo lui che decide. Hanno deciso tutti insieme”, ha precisato Diako.
“E’ una vergogna per l’Italia. La vera integrazione e’ far conoscere il popolo africano agli italiani. Questi ragazzi stanno nei campi a lavorare per niente, ma lo fanno con gioia. I politici, invece, si siedono al tavolo e decidono che noi siamo un pericolo”.
“La gioventù, tutto il popolo africano sono molto sofferenti, hanno vissuto seri momenti di difficoltà, a cominciare dal colonialismo –  ha ricordato Diako – fino ad arrivare a questo periodo, drammatico anche in Italia. A noi, che qui abbiamo fatto un percorso di integrazione e interazione, essere considerati come persone pericolose dispiace tanto“.
“Non dimentichiamo – aggiunge Diako – che l’America, la Germania e altri Paesi hanno accolto tanti italiani e oggi l’Italia si è fatta strada nel mondo”. Infine, sul caso di Domenico Lucano, il sindaco di Riace arrestato ieri con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo che la sua città era divenuta un modello di accoglienza per molti. “Massima solidarietà da parte nostra, non ha fatto niente di male” dice Diako. “È uno che difende i diritti di tutti”.
(Dire)