Totò Martello, sindaco di Lampedusa: “Siamo mortificati dalle istituzioni. Gli sbarchi ci sono ma sono diventati un segreto di Stato”

C’è un’isola felice in Italia dove il porto è sempre aperto e gli sbarchi continuano senza sosta. Lo sa bene il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che dall’inizio dell’anno ha contato sette sbarchi, gli ultimi due la settimana scorsa, il 7 e l’8 marzo, quando ad arrivare sull’isola in due differenti sbarchi sono stati 46 migranti, tra cui sei donne e due bambine di tre anni, tutti provenienti dall’Africa subsahariana.
Ai sette sbarchi del 2019 più altri due trasferimenti, si aggiungono quelli del 2018: «Oltre 300 per un totale di oltre 3500 persone arrivate sull’isola», spiega il sindaco con i dati alla mano. «È evidente che tutto ciò che viene detto agli italiani non tiene conto di quanto accade a Lampedusa, che è stata cancellata moralmente e geograficamente da questo governo. Eppure negli anni abbiamo svolto un’azione non indifferente per l’Italia e per l’Europa». Da oltre un anno il primo cittadino di Lampedusa non riceve più comunicazioni istituzionali in merito agli sbarchi di migranti che avvengono nel suo porto. La “cancellazione” di Lampedusa dall’Italia comincia secondo la ricostruzione del primo cittadino dal 3 ottobre scorso, giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa dove, nel 2013, a poche centinaia di metri dall’isola dei conigli morirono 366 persone. Se il sindaco di Lampedusa non viene avvisato in merito agli sbarchi che avvengono nel suo porto, anche la stampa non riceve ormai da mesi comunicazioni sugli eventuali soccorsi dei migranti. «Per avere conferma dell’ultimo sbarco ho dovuto scomodare il Procuratore capo della Repubblica di Agrigento, quando si tratta di sbarchi sembra ormai che il salvataggio di esseri umani sia diventato un segreto di Stato», spiega Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale che precisa come nell’ultimo sbarco di Lampedusa sia intervenuta nella fase dei soccorsi una motovedetta della Guardia Costiera italiana.