ORLANDO RILANCIA: NON ARRETRO. IL DECRETO SICUREZZA E'UN INSULTO AGLI ITALIANI


Più tardi, Orlando ha chiarito a Rai Radio 2, durante i Lunatici, che non ha intensione di arretrare nonostante le parole del ministro dell'Interno (I primi cittadini che rifiuteranno di rispettare le regole "ne risponderanno personalmente, legalmente, penalmente e civilmente, perché è una legge dello Stato che mette ordine e mette regole"). "È un attentato alla sicurezza del nostro Paese. La reazione di Salvini - ha detto Orlando - conferma il degrado della cultura politica del nostro Paese. Considero la posizione di Salvini e questo provvedimento un insulto agli italiani e alla Costituzione. Io ero docente di Diritto Costituzionale all'Università, so di cosa parlo e so a cosa vado incontro. L'anima di Palermo è un'anima accogliente, questa città vive in una condizione di sicurezza proprio perché accogliendo facciamo sentire a casa propria tutti i cittadini. Il mio è un contributo alla sicurezza, in un Paese democratico la sicurezza si garantisce attraverso la garanzia dei diritti di tutti e non soltanto degli amici, dei componenti di un clan o di un gruppo. Ho trasmesso ai sindaci che me l'hanno chiesto una copia del provvedimento formale che abbiamo preso. Nessuno dica che siamo un modello o un esempio, noi soltanto la concreta dimostrazione che è possibile davanti a un comportamento eversivo dell'attuale Governo rispettare la Costituzione".
E ancora: "Io non arretro. Non c'è motivo di arretrare, io ho assunto una posizione che non è né di protesta, né di disubbidienza, né di obiezione di coscienza. Ho assolto alle mie funzioni istituzionali di Sindaco, l'ho fatto in modo formale il 21 dicembre, senza fare alcun comunicato. C'è una parte di competenza comunale nella quale il decreto manifesta il suo volto disumano e criminogeno perché stiamo parlando di quella parte del provvedimento che rende concretamente illegittimi coloro che sono legittimi. Siamo in presenza di un provvedimento che rende coloro che hanno un regolare permesso di soggiorno ad essere dall'oggi al domani senza diritti. Tutto questo è in palese violazione dei diritti costituzionali. E' dovere di un Sindaco non scaricare sui dipendenti comunali la responsabilità, per questo ho disposto per iscritto di sospendere l'attuazione di questo decreto, perché siamo in presenza di una violazione di diritti umani che non sono poi risarcibili".