URLA DAL SILENZIO DEL MEDITERRANEO

Lo scorso 1 ottobre, l'ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) uno tra i più prestigiosi think tank dedicati allo studio delle dinamiche internazionali, ha pubblicato un' interessante analisi sul fenomeno degli sbarchi dei migranti in Italia.

Si tratta di uno strumento indispensabile per avere chiaro lo stato delle cose, al di fuori e al di sopra dell'insopportabile propagnada e superficialità di cui l'attore principale è l'attuale Ministro dell'Interno, sostenuto da non pochi settori del sistema mediatico nostrano.
Ebbene, dall'analisi del fenomeno emergono chiare le contraddizioni e la superficialità che (salvo la parentesi della gestione del Viminale di Marco Minniti) per anni hanno caratterizzato il (non) governo del problema che andava assumendo aspetti drammatici.
Intanto l'inazione e, a voler essere generosi, le deboli e insufficienti iniziative dei Governi di centrosinistra dal 2013 al 2016 quando al Viminale sedeva Angelino Alfano, a cui, numeri alla mano, pose un freno, ancorchè tardivo, Minniti che seppe dispiegare iniziative volte a inserire il fenomeno migratorio in una cornice di legalità e di sufficiente sicurezza.
Tuttavia, nonostante i risultati ottenuti dalla gestione Minniti, caratterizzati da un sensibile calo degli sbarchi,la mala pianta dell'insofferenza, dell'intolleranzae del razzismo nutrita da pifferai irresponsabili ha messo radici nell'opinione pubblica italiana al punto di far credere che ci si trovasse di fronte ad un'invasione di migranti.
Occorre dire le cose come stanno: l'attuale inquilino del Viminale, in quattro mesi di gestione schizoide del fenomeno all'insegna della disumanità tra colpi di teatro, mezze verità, insulti e azioni border line con il codice penale, ha dato un giro di vite che non ha mutato granchè il numero degli sbarchi ma in compenso,  invertendo il trend di netta diminuzione del periodo precedente, ha visto crescere esponenzialmente il numero dei dispersi e morti nel Mediterraneo raggiungendo l'inquietante cifra di 8 persone al giorno.
Con una semplice moltiplicazione si può dunque stimare il numero approssimativo: poco meno di mille in 120 giorni. Una strage di uomini, donne e bambini le cui
urla dal silenzio del mare Matteo Salvini ignora volutamente e colpevolmente.

E.P.