FORSE IN ZONA CESARINI....

Dopo il voto di fiducia del Senato, ottenuto con uno sfregio del Parlamento senza precedenti, Il Governo riproporrà il medesimo schema a Montecitorio i prossimi 28 e 29 dicembre, in zona Cesarini.

In teoria non dovrebbero esserci sorprese, vista la maggioranza bulgara di cui sulla carta l'esecutivo dispone, tuttavia, dopo l'indecente iter al Senato, va prendendo corpo uno scenario, ad oggi improbabile, ma pur sempre possibile, visto l'aborto di legge di bilancio che i gialloverdi hanno messo insieme, che i deputati,attraverso gli strumenti del filibusTering parlamentare o addirittura con clamorose defezioni, impediscano che la legge venga approvata, come d'obbligo,entro il 31 dicembre.
Se ciò avvenisse scatterebbe l'esercizio provvisorio,l’Italia non potrebbe esercitare alcun tipo di attività economica, ma limitarsi semplicemente alla ordinaria amministrazione (quindi, ad esempio, pagare gli stipendi). Uno stop di quattro mesi sarebbe posto in primo luogo agli investimenti e, di conseguenza, all’avvio delle nuove misure: in questo caso i pilastri del governo Conte, come Quota 100 e reddito di cittadinanza.
Si aprirebbe soprattutto uno scenario politico nuovo: crisi di governo e incarico ad una personalità in grado di mettere insieme una maggioranza (gira già un nome pesante, anzi pesantissimo) e riscrivere ex novo la legge di bilancio che sarebbe operativa da aprile.
C'è nella maggioranza chi guarda ad una simile possibilità con interesse visto il pasticcio che è montato e che consentirebbe ai firmatari del famigerato contratto di governo di sfilarsi e lanciarsi in una campagna elettorale dove,novelli ladri di Pisa, potrebbero scaricarsi vicendevolmente la responsabilità di quanto avvenuto, dedicandosi alla propaganda, unica attività politica che sono in grado di svolgere al meglio. Converrebbe alla lega, dopo il campanello d'allarme dei sondaggi che narrano di un nord est in preda a molto di più di un normale mal di pancia e pre ai grillozzi considerato che il reddito di cittadinanza nella rEdazione finale è ben lontano da quanto promesso agli elettori.
Fantapolitica di retroscenisti in cerca di scoop? Forse, ma sin da quando è nata, la XVIII legislatura ci ha riservatonon poche sorprese.
Peraltro tutte sgradevoli.
(E.P.)