Il Ministro dell'Interno Matteo Salvini si metta il cuore in pace. Dal Brasile del suo amico neopresidente Jair Bolsonaro, salvo clamorose sorprese, non arriverà alcun regalo,né per Natale e neppure per la Befana.
Cesare Battisti (foto), il terrorista pluriomicida condannato all'ergastolo in Italia, con ogni probabilità resterà libero come un fringuello.
Verosimilmente dal giorno della sentenza del Supremo Tribunale federale, che ha annullato il decreto di Lula avverso all'estradizione in Italia o molto probabilmente dall'elezione del neopresidente di estrema destra, Battisti ha capito che non era più aria, che il suo buen retiro paulista non sarebbe durato e tutto lascia pensare che sia passato nella più ospitale Bolivia del presidente veterocastrista Evo Morales che, per inciso, non ha alcun trattato di estradizione con l'Italia.
Non è difficile individuare gli attori principali dell'ultimo atto di una vergognosa telenovela che potremmo titolare Injustiça: nei mesi scorsi la polizia italiana aveva chiesto ai colleghi brasiliani di monitorare ogni mossa dell' ex terrorista. A Battisti, invece, non era stato neppure messo il braccialetto elettronico nonostante un magistrato brasiliano lo avesse esplicitamente richiesto. E' inevitabile supporre che il latitante, che ha sempre goduto di numerose se non potenti complicità, sia stato avvertito già prima della sentenza che ne chiedeva il mandato d'arresto per dargli il tempo di preparare la fuga. Peraltro è surreale che il mandato sia stato reso pubblico prima ancora di essere eseguito.
Fatto è che l'aereo che nei giorni scorsi era stato inviato a San Paulo con a bordo personale del Servizio di cooperazione internazionale della polizia per prelevare Battisti e portarlo in Italia è già rientrato a Roma.
Chiuso il capitolo brasiliano potrebbe aprirsi quello boliviano anche perché Battisti crede di essere una star e non riesce a non far sapere al mondo, con il sorriso sardonico stampato sulla faccia, dove si trova.
In Bolivia si dovrebbe votare nel 2019. Secondo la costituzione Evo Morales, che ha già svolto due mandati consecutivi, non potrebbe ripresentarsi per il terzo. Ma le notizie che giungono da La Paz parlano di un suo tentativo di cancellare la norma e ripresentarsi. Probabile che ci riesca e venga rieletto.
Se le cose andassero così e se Battisti è davvero passato in Bolivia saremo all'epilogo della vicenda.
Non sconterà mai la sua pena. Ingiustizia sarà fatta.
(E.P.)