L'esodo di cittadini dal Venezuela e' iniziato nel 2014, quando il ricco Paese produttore di petrolio e'caduto nella recessione e nella spirale iperinflazionistica, calcolata a un milione per cento per il 2018 dal Fondo monetario internazionale.
Vasti settori della popolazione, tra chi ha perso il lavoro e chi ha visto crollare il potere d'acquisto del proprio stipendio, faticano anche a reperire generi di prima necessita' come cibo e medicine.
Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), ha dichiarato che dal 2015 1,9 milioni di venezuelani avrebbero lasciato il Paese, causando il "piu' grande movimento di popolazioni della storia recente dell'America Latina".
"Con oltre 2,6 milioni di persone fuori dal Paese, un approccio neutrale e umanitario e' indispensabile per aiutare quegli Stati che stanno accogliendo i profughi in numero crescente" ha detto Grandi, intervenendo a Ginevra alla conferenza annuale del Comitato esecutivo di Unhcr.
Grandi ha aggiunto che almeno "5mila persone lasciano il Venezuela ogni giorno", una tendenza che l'Alto commissariato starebbe osservando dall'inizio del 2018. Le nazioni piu' coinvolte sono Colombia, Brasile, Ecuador e Peru'.
"Mi compiaccio di quei Paesi che hanno mantenuto le frontiere aperte e che offrono asilo e altre forme di soggiorno legale ai profughi. Resta ancora molto da fare per garantire, a livello regionale, coerenza nella risposta in termini di protezione", ha concluso Grandi.
(DIRE)