Circa 80 tombe del cimitero ebraico di Quatzenheim, in Alsazia, nell'est della Francia, sono state profanate. La scoperta è avvenuta lo scorso 19 febbraio, nel giorno in cui in tutta la Francia sono attese marce contro l'antisemitismo. A comunicarlo è la prefettura del Basso Reno, che ha condannato "con la più grande fermezza" quello che definisce un "atto antisemita odioso".
Le tombe sono state riempite di svastiche blu e gialle e su una sepoltura c'è anche la scritta Elsassisches Schwarzen Wolfe, cioè Lupi neri alsaziani, possibile riferimento a un gruppo autonomista alsaziano attivo negli anni '70. "L'antisemitismo mina i valori della Repubblica che tutti i francesi condividono. Nessuna violenza, nessuna manifestazione di odio o intolleranza devono mettere in pericolo la convivenza", ha dichiarato il prefetto del Basso Reno, Jean-Luc Marx, esprimendo il "suo sostegno più totale alla comunità ebraica che è stata ancora una volta presa di mira".
Isaac Herzog, presidente della Jewish Agency, ente semigovernativo che si occupa dell'immigrazione ebraica in Israele, ha definito gli atti di vandalismo "un'altra indicazione dell'antisemitismo rampante che si diffonde in Europa, minacciando gli ebrei nelle strade", "è tempo che i governi si sveglino". Secondo il ministero di Gallant, nel 2018 sono stati 2.678 gli ebrei che dalla Francia si sono trasferiti in Israele.
Il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, che ha voluto visitare il cimitero insieme al Gran rabbino di Francia, Haïm Korsia, ha promesso di agire, legiferare e "punire". "Agiremo, adotteremo leggi e puniremo", ha dichiarato il capo dello Stato parlando con degli abitanti, costernati per l'accaduto