ALBANIA. VIOLENTI SCONTRI A TIRANA DURANTE LA MANIFESTAZIONE CONTRO IL PREMIER EDI RAMA

Si infiamma la protesta contro il premier Edi Rama (foto) in Albania. Una decina di dimostranti è entrata nella sede del governo di Tirana, salendo al primo piano, dopo che la folla ha sfondato il cordone di sicurezza e occupato il piazzale antistante l'edificio.

Un gruppo di manifestanti che partecipa alla protesta convocata dall'opposizione contro il premier, di cui chiede le dimissioni accusandolo di corruzione, ha anche lanciato fumogeni e pietre contro l'edificio del governo, controllato da un imponente dispiegamento di forze di polizia, che per respingere i manifestanti hanno usato gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Lo slogan più ripetuto: "Rama vattene".
Rama, che ha dato il via nel 2017 al suo secondo mandato come primo ministro, aveva annunciato che non sarebbe stato in città durante le proteste. Aveva infatti in programma di andare a Valona per incontrare gli abitanti. Rama è dueamente mente contestato dalla principale formazione d'opposizione, il Partito democratico di centrodestra.
In un'intervista all'Associated Press prima della protesta, il leader del Partito democratico Lulzim Basha ha detto che l'opposizione vuole le dimissioni del governo, la creazione di un esecutivo di transizione che porti il Paese alle elezioni anticipate "per ripristinare la democrazia attraverso un Parlamento espressione della volontà popolare e non del denaro o delle minacce di criminali".
L'opposizione, formata da cinque partiti di centrodestra e centrosinistra, accusa il premier di "collusione con il crimine organizzato" e di aver "gettato il Paese nella corruzione e nella miseria". Chiede la formazione di un governo tecnico che organizzi elezioni legislative anticipate. La retorica politica nel Paese è caratterizzata da duri e violenti attacchi verbali, anche con gravi accuse tra cui proprio quelle di corruzione e legami con il crimine organizzato.