VENEZUELA. LETTERA DI GUAIDO': SONO SICURO CHE GLI ITALIANI SONO DALLA NOSTRA PARTE. MARCIA INDIETRO DEL M5S. SI A NUOVE ELEZIONI

"L'Italia è uno dei pochi Paesi che non ha ancora riconosciuto" il percorso compiuto da 59 Paesi nel mondo e dal Parlamento europeo, che "hanno riconosciuto l'Assemblea nazionale e quindi la mia persona quale Presidente provvisorio del Paese, con il preciso e limitato compito di portare il Venezuela, al più presto, a libere e democratiche elezioni. Con profondo sconcerto non comprendiamo le ragioni della posizione politica italiana". E' quanto scrive il Presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidò, in una lettera agli italiani.

"Non capiamo perché -afferma- il Paese europeo, a noi più vicino, non prenda una posizione chiara e netta contro il dittatore Maduro e non chieda, con forza, libere elezioni, sotto l'egida della comunità internazionale, e lo sblocco degli aiuti umanitari. Sono sicuro che il popolo italiano è dalla nostra parte, dalla parte della democrazia, della libertà e della giustizia. Abbiamo bisogno del sostegno italiano, abbiamo bisogno di una comunità internazionale coesa per costringere Maduro a fare un passo indietro, rispettare la nostra Costituzione e far sì che, in qualità di Presidente provvisorio, possa indire nuove elezioni".
Oltre 50 Paesi in tutto il mondo e varie organizzazioni internazionali hanno riconosciuto Juan Guaidò come presidente ad interim, non l'Italia, a causa del M5S, che "non comprende la tragedia che vive il popolo venezuelano, la tragedia che stanno vivendo oltre 100mila italiani in Venezuela". Lo ha detto Francisco Sucre Giffuni, presidente della commissione Esteri dell'Assemblea nazionale, che, a capo di una delegazione di venezuelani, ha incontrato Matteo Salvini ed Enzo Moavero.
"Abbiamo trovato comprensione per la crisi che stiamo vivendo e il dolore che stiamo soffrendo. La conclusione è che l’Italia non sta con la dittatura”. Così dopo aver incontrato il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si esprime Antonio Ledezma: già sindaco metropolitano di Caracas destituito, arrestato, fuggito all’estero e poi Premio Sakharov. Ledezma è in Italia con una delegazione in rappresentanza del presidente a interim Juan Guaidó di cui fanno parte oltre a Sucre Giffuni, il rappresentante europeo del Venezuela per gli Aiuti Umanitari Rodrigo Diamanti e il deputato dell’Assemblea Nazionale Gabriel Gallo.
Durante il faccia a faccia, ha informato il Viminale, c’è stata una telefonata cordiale tra Salvini e il presidente dell'Assemblea nazionale Guaidó. Salvini ha confermato la dura presa di posizione nei confronti di Maduro e il pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto a elezioni libere, assicurando anche la massima attenzione affinché venga salvaguardata l'incolumità di Guaidó e della sua famiglia in questa fase di delicata transizione. “Guaidó ha manifestato a Salvini la necessità del disconoscimento delle elezioni”, ha spiegato inoltre Sucre. Oggi, il ministro degli Esteri riferirà in aula alla Camera e al Senato sulla situazione in Venezuela.

ULTIM'ORA. LA SVOLTA

Accordo raggiunto a palazzo Chigi sul Venezuela nel corso del vertice di governoM5S e Lega, si legge nella mozione, impegnano il governo "a sostenere gli sforzi diplomatici anche attraverso la partecipazione a fori multilaterali al fine di procedere, nei tempi più rapidi alla convocazione di nuove elezioni presidenziali che siano libere credibili e in conformità con l'ordinamento costituzionale"."Il governo considera inaccettabile e condanna fermamente ogni tipo di violenza e si esprime a favore di una soluzione pacifica. Il governo ritiene che le scorse elezioni presidenziali non attribuiscono legittimità democratica a chi ne è uscito vincitore, cioè Nicolas Maduro", ha dichiarato il ministro degli Esteri,Enzo Moavero, nelle sue comunicazioni alla Camera. "La nostra posizione è coerente con le conclusioni, con il comunicato del Gruppo di Montevideo e con la dichiarazione del 26 gennaio dei Paesi europei", ha aggiunto, sottolineando che "la condanna di ogni tipo di violenza e la richiesta di nuove elezioni presidenziali restano i nostri punti cardine".