Al vertice informale di Salisburgo dei capo di governo dell'UE sulla questione migranti non ci sono stati significativi passi avanti.
Dopo oltre 4 ore di dibattito le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell'immigrazione non si sono accorciate.
Non lo ha citato mai direttamente, come del resto ha sempre fatto anche in passato, eppure il riferimento a Matteo Salvini e all’Italia è chiaro: «I Paesi che non amano l’Ue non potranno avere i fondi per fare le riforme strutturali», ha affermato il Presidente francese Emmanuel Macron attaccando, di fatto, il Governo italiano e i membri di Visegrad. Macron addirittura è arrivato a proporre che «I Paesi che non vogliono far parte di Frontex escano da Schengen. Ci sono le crisi, ma le crisi le genera chi dice che non rispetta il diritto internazionale e umanitario e quando arriva una nave non la prende anche se è il porto più vicino. La crisi la genera chi dice che ama la Ue quando prende i fondi strutturali ma non prende neanche un migrante».
Al vertice informale di Salisburgo dei capo di governo dell'UE sulla questione migranti non ci sono stati significativi passi avanti. L'unico elemento di novità emerso è il sostanziale isolamento dell'Italia e dei paesi di Visegrad.
Dopo oltre 4 ore di dibattito le distanze tra i leader Ue sulla gestione interna dell'immigrazione non si sono accorciate.
Insomma un flop: la proposte italiane (revisione del Regolamento di Dublino, modifica della direttiva dell’operazione Sophia, istituzione di una polizia di frontiera che presidi i confini) non hanno portato a decisioni. Permane l'impressione che l’Europa sui migranti e sulla sicurezza sia sempre più lontana dal concetto di “unione”. E che l'atteggiamento muscolare di Salvini e del Gruppo di Visegrad approfondisca l'inazione e le incomprensioni tra gli stati membri.