Deforestazione da record. Allarme Amazzonia

Tra agosto 2017 e luglio 2018, la deforestazione dell'Amazzonia brasiliana ha registrato un aumento del 13,7% e nello stesso periodo il Brasile ha perso un'area boschiva di 7.900 chilometri quadrati (equivalenti a 987.500 campi di calcio).
I dati, i peggiori degli ultimi dieci anni, sono stati diffusi questo mese dal ministero dell'Ambiente di Brasilia e accolti con preoccupazione dalla divisione locale dell'ong Greenpeace, secondo la quale il numero di alberi persi si aggira attorno al miliardo e 185mila.

"Perche'?" si chiede l'associazione in una nota pubblicata venerdi': "Molte delle risposte si trovano nella capitale. E' dal centro del potere che emana l'impulso costante a commettere crimini ambientali ai quattro angoli dell'Amazzonia. La 'bancada ruralista' (la potente lobby dei latifondisti brasiliani, ndr), con l'appoggio di una parte del governo, ha presentato proposte che avranno un impatto diretto sulla protezione delle foreste, sui popoli e sul clima del pianeta".
"Non sono solo gli alberi a cadere, perche' la deforestazione dell'Amazzonia e' sempre accompagnata da violenza e conflitti sociali" afferma Romulo Batista, portavoce della campagna di Greenpeace per l'Amazzonia. Secondo un'indagine di Global Witness, il Brasile guida la classifica dei Paesi piu' pericolosi per i difensori dell'ambiente: dei 207 assassinati nel 2017, 57 sono brasiliani.
A preoccupare e' anche il nuovo governo di Jair Bolsonaro, che in campagna elettorale ha promesso di liberalizzare lo sfruttamento delle terre indigene e delle aree protette, oltre che di depotenziare l'Istituto per l'ambiente e le risorse rinnovabili (Ibama).
Il mese scorso, uno studio apparso sul sito di informazione ecologista 'Mongabay' stimava che, se le misure propagandate dal nuovo presidente saranno approvate, il Brasile potrebbe perdere 25.600 chilometri quadrati di foreste l'anno, ossia un incremento del 268% rispetto al 2017.
La deforestazione e' tornata ad aumentare dal 2012, dopo un periodo di miglioramenti iniziato nel 2005 grazie a una serie di misure di tutela dell'ambiente.