«Sono sempre di più quelli che, purtroppo, fanno parte di quel numero ingente di esseri umani che non hanno nulla, o quasi nulla, da mangiare» e che patiscono «gli strazianti e affilati artigli della fame e della malnutrizione». Nonostante questo «la solidarietà internazionale sembra raffreddarsi».
Papa Francesco si fa portavoce delle «necessità», delle «ansie» e delle «speranze» di queste milioni di persone che mancano quotidianamente del pane, e nel suo messaggio al direttore generale della Fao, in occasione della celebrazione annuale della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, incita ad un’azione concreta. Un’azione che non si limiti a propositi o convegni che si traducono in «eventi solenni» o in «pubblicazioni» che ingrossano i cataloghi delle biblioteche ma non riempiono la pancia di uomini, donne e bambini.
«Mentre scarseggia la solidarietà, oggi tutti siamo consapevoli del fatto che le soluzioni tecniche e i progetti, compresi i più elaborati, non sono in grado di fronteggiare la tristezza e l’amarezza di quanti soffrono perché non possono nutrirsi in modo sufficiente e sano» osserva il Pontefice.
L’invito è a raddoppiare gli sforzi «affinché a nessuno manchi il cibo necessario, in quantità e qualità». «I poveri - afferma Jorge Mario Bergoglio - aspettano da noi un aiuto efficace che li tolga dalla loro prostrazione, non solo propositi o convegni che, dopo aver studiato dettagliatamente le cause della loro miseria, abbiano come unico risultato la celebrazione di eventi solenni, impegni che non giungono mai a concretizzarsi o vistose pubblicazioni destinate ad ingrossare i cataloghi delle biblioteche».
Occorre, cioè, «passare all’azione, in modo che scompaia totalmente il flagello della fame»; obiettivo, questo, che richiede «politiche di cooperazione allo sviluppo» e, al contempo, «una particolare attenzione ai livelli di produzione agricola, all’accesso al mercato delle derrate alimentari, alla partecipazione nelle iniziative e nelle azioni».
La timeline è il 2030: «Abbiamo una dozzina d’anni per svolgere un’azione vigorosa e consistente», dice il Papa, «non per farci trascinare, a scatti, dagli intermittenti e passeggeri titoli dei giornali, ma per affrontare senza tregua, con le armi della solidarietà, della giustizia e della coerenza, la fame e le cause che la provocano».