Sicilia, fondi PSR verso il disimpegno. M5S, “madornale errore di Crocetta e Barresi”
Sicilia, fondi PSR verso il disimpegno. M5S, “madornale errore di Crocetta e Barresi”
L’eurodeputato Ignazio Corrao: “pur non essendo noi l’Autorità di Gestione cerchiamo di convincere il Commissario europeo per l’agricoltura a concedere una proroga della scadenza.
La Barresi, allora Autorità di Gestione, ha toppato modus operandi ed arriva pure in ritardo”
“Crocetta e Barresi scandalosi colpevoli di affamare la Sicilia lasciandosi sfuggire i soldi del PSR destinati agli agricoltori. Pensano solo a poltrone e rimpasti con la connivenza dei vertici del partito democratico siciliano e nazionale”. A dichiararlo è l’europarlamentare M5S Ignazio Corrao che ha sottoscritto insieme ai colleghi pentastellati di Assemblea Regionale Siciliana e Camera dei Deputati una missiva rivolta direttamente al Commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan per chiedere una proroga a Bruxelles per i fondi del PSR 2007-2013 destinati alla Sicilia, di fatto adesso vicini al disimpegno, il quale comporterebbe il fallimento certo delle aziende agricole siciliane. Secondo Corrao l’assessore Barresi avrebbe sbagliato modus operandi. “Ricordo alla Barresi che prima di essere assessore, era dirigente generale del dipartimento agricoltura, Autorità di Gestione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Quindi chi meglio di lei dovrebbe conoscere i regolamenti e le finestre per chiedere una proroga? Denotando una gravissima incompetenza – spiega Corrao – la Barresi è andata all’Ars riferendo in aula di aver chiesto la proroga alla Commissione Europea per il tramite di una interrogazione di una eurodeputata siciliana del PD. Cosa che non sta né in cielo né in terra, che non è scritta in alcun regolamento. La Barresi avrebbe dovuto avere le competenze per approntare una relazione tecnica ben dettagliata in cui si chiedeva già un anno fa all’Europa una proroga mostrando ad esempio le oltre 40 delibere di calamità naturali adottate da diversi Comuni siciliani per via degli effetti disastrosi del maltempo in Sicilia di questi ultimi anni. Delibere peraltro già raccolte dalla deputata dell’Ars Angela Foti”.
Altra questione sollevata dai portavoce M5S dei tre livelli, Ars, Camera ed Europa è quella relativa “all’assoluta inadeguatezza del sistema bancario siciliano nei confronti delle aziende agricole che avevano di fatto diritto d’accesso al PSR e che non potevano anticipare i soldi. Aziende che come da regolamento dovevano intanto avere il credito dalle banche ma che invece dalle banche hanno solo avuto ostacoli, lungaggini e porte sbattute in faccia”.
“Ci stiamo coordinando con i deputatati regionali e nazionali – chiosa Corrao - per fare più di quanto è in nostro potere per salvaguardare siciliani ed agricoltura siciliana. Abbiamo il dovere di provarci anche se con un’azione tardiva che non spettava certamente a noi dato che non siamo Autorità di Gestione. Stiamo difendendo realmente gli agricoltori pensando di sopperire alla mancanza totale di impegno dei rappresentanti politici di questa inetta maggioranza”.
LIBERI CONSORZI E CITTÀ METROPOLITANE: INCONTRO CON IL PRESIDENTE CROCETTA
E' avvenuto ieri l'incontro tra il CSAG, il Comitato Pro referendum Piazza Armerina, Comitato per i liberi consorzi e il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per far chiarezza sulla tanto attesa riforma dei Liberi Consorzi e Città metropolitane.
Di seguito, il comunicato stampa congiunto del Comitato Pro Referendum di Piazza Armerina, Comitato Liberi Consorzi Niscemi e Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese.
"Stringono i tempi per la riforma dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane, e dopo svariati incontri, oggi a Caltanissetta, alla fine dell’incontro con i sindaci, i comitati di Gela, Piazza Armerina e Niscemi, hanno incontrato il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta.
Crocetta ha fatto subito il punto della situazione: “Il Parlamento è propenso a non aumentare il numero dei Liberi Consorzi, quindi indirizzato a mantenere 3 Città Metropolitane, coincidenti con le ex Province e sei Liberi Consorzi”.
A questo punto possiamo affermare che, i Liberi Consorzi di “Libero” non avranno nulla, se non il nome, in realtà saranno “Consorzi Coatti”. Ma anche la città Metropolitana che coincide con l’intero territorio della ex Provincia è sproporzionata, se si considera che le tre province più estese della Sicilia sono proprio le tre Città Metropolitane, che a quel punto assumerebbero più la dimensione del Libero Consorzio più che quella Metropolitana.
Ma a tutto questo, c’è l’intenzione, di garantire a quei comuni che hanno scelto di cambiare Consorzio, e quindi hanno svolto delibera di adesione a maggioranza qualificata e referendum confermativo, di veder confermate le loro scelte.
In tutto sono quattro comuni, quindi non cambia molto in realtà, si tratta di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che hanno liberamente scelto di aderire al Libero Consorzio di Comuni di Catania e Licodia Eubea che ha scelto di aderire al Libero Consorzio di Comuni di Ragusa.
Mentre nulla cambia per la scelta di Licodia Eubea, per Gela, Piazza Armerina e Niscemi, si tratterebbe di trovarsi dentro la Città Metropolitana di Catania, visto che il Libero Consorzio di Comuni di Catania verrebbe inglobato da quest’ultima.
Ovviamente la soluzione ottimale è quella del Libero consorzio di Catania, però dobbiamo fare i conti con un parlamento ostinato a non voler cambiare nulla, quindi tra il non cambiare nulla e ritrovarsi insieme Gela, Piazza Armerina, Niscemi, con i comuni a sud di Catania, come Caltagirone, Mirabella, San Michele di Ganzaria, San Cono, Mazzarrone ecc., ovviamente la scelta non può che essere la seconda, ovvero trovarsi insieme nella stessa area, dall’interno lavorare insieme per avere una maggiore autonomia e libertà, proprio come sostenuto, negli incontri svolti con i Comitati delle tre cittadine, dal Presidente ANCI Sicilia Leoluca Orlando, nonché Sindaco di Palermo e da Enzo Bianco Sindaco di Catania.
Questi territori (Davide) hanno conquistato un diritto, si sono e si stanno impegnando al massimo per completare l’iniziativa, mentre il Parlamento Regionale (Golia) si è inceppato su questa riforma proprio per le “libere” scelte effettuate da questi territori".