A rischio esclusione dal reddito di cittadinanza 228mila extracomunitari.
Oltre infatti al paletto, già presente nel “decretone”, di risiedere in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, un emendamento presentato dalla Lega e approvato in commissione Lavoro introduce anche un secondo vincolo per gli extracomunitari. Vale a dire, si limita l’accesso al beneficio alla presentazione di una certificazione di reddito e patrimonio e del nucleo familiare rilasciata dallo Stato di provenienza, tradotta in italiano e “legalizzata” dall’autorità consolare italiana (saranno esentati i rifugiati politici e chi proviene da paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione).
In base alla relazione tecnica al decretone, che prosegue l’esame a palazzo Madama, i nuclei composti da soli stranieri (potenziali beneficiari del reddito di cittadinanza) sono stimati in 241mila famiglie, di cui però 87mila non eleggibili, per un totale quindi di 154mila nuclei. Secondo l’Istat, poi (dato 2018), i nuclei extracomunitari sono conteggiati in 95mila. Pari a circa 228mila unità. Per questi ultimi, quindi, la nuova stretta introdotta dalla maggioranza “giallo verde” mette fortemente a rischio il sussidio.In altre parole: reddito di cittadinanza apartheid.