Clamorosa decisione del Tribunale dei Ministri di Catania che ha respinto la richiesta di archiviazione del reato di sequestro di persona nei confronti di Matteo Salvini presentata dal Procuratre della repubblica Zuccaro, detto lo Sceriffo per aver perseguito senza esito le Ong impegnate nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo, relativa al caso di nave Diciotti "per avere - si legge - nella sua qualità di Ministro dell'Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale 177 migranti di varie nazionalità giunti al porto di Catania a bordo dell'unità navale di soccorso ''U.Diciotti'' della Guardia Costiera italiana alle ore 23:49 del 20 agosto 2018",
Dunque, parafrasando Bertolt Brecht, "ci sono tre giudici a Catania" che hanno ribaltato una richiesta che a molti era suonata quantomeno singolare
Il Senato dovrà pronunciarsi se concedere o meno l'autorizzazione a procedere contro Salvini, entro 90 giorni
Il caso sarà istruito dalla Giunta per le Autorizzazioni e delle Immunità al Senato, (il presidente della Giunta Maurizio Gasparri, ha già annunciato che sarà il relatore), che riferirà all’Aula. Nel caso specifico relativo a Salvini, in base al regolamento di palazzo Madama la Giunta dovrà presentare la relazione scritta per l'Assemblea entro trenta giorni dalla data in cui ha ricevuto gli atti.
L’Assemblea si dovrà riunire entro sessanta giorni dalla data in cui gli atti sono pervenuti al presidente del Senato.
Se la Giunta proporrà la concessione dell'autorizzazione e non verrannno formulate proposte intese a negarla, l'Assemblea non procederà a votazioni intendendosi senz'altro approvate le conclusioni della Giunta. In caso contrario potrà, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, negare l’autorizzazione a procedere ove reputasse, con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di governo.
In caso diverso saranno poste in votazione le proposte di diniego dell'autorizzazione, che si intenderanno respinte qualora non conseguissero il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, con conseguente via libera all'autorizzazione. Qualora l’autorizzazione venisse concessa, gli atti tornerebbero al Tribunale dei ministri perché continui il procedimento secondo le norme vigenti.
Lo scenario che si è aperto improvvisamente pone non pochi problemi per la tenuta della maggioranza di governo. Se da un lato è prevedibile che la lega farà quadrato a difesa del suo leader, dall'altro sono già iniziati i problemi nel M5s che per "salvare Salvini" dovrebbe demolire uno dei pilastri su cui poggia la sua stessa esistenza ovvero l'ipergiustizialismo nei confronti del ceto politico,a fronte di un'ipotesi di reato sulla cui gravità non è che vi sia molto da discutere. C'è poi un altro aspetto da tenere in considerazione: la posizione che assumerà Forza Italia a cominciare dal sen. Gasparri che, come vuole la prassi,è presidente dela Giunta in quanto esponente dell'opposizione. Dalla sua relazione già si capiranno gli orientamenti degli azzurri che, al momento, sono tutt'altro che definiti.
Un fatto è certo: Matteo Salvini, non se ne dà per inteso e, ritenendo che la miglior difesa è l'attacco, si mostra tranquillo e sicuro di sè. C'è di che dubitare che sia così. In Senato,tanto in Giunta (uno dei componenti è un certo sen. Gregorio De Falco che all'epoca dei fatti si espresse in modo inequivocabile), quanto in aula i numeri sono stretti e in caso di voto il rischio di finire sotto è tutt'altro che scongiurato.
Infine, un'ultima osservazione: è davvero curioso che al ministro dell'interno, forse perchè è l'uomo forte dell'attuale governo, ad oggi nessuno abbia sollecitato un passo indietro.
Nella prima e nella seconda repubblica era sufficiente un avviso di garanzia per provocare dimissioni e anche qualcosa di peggio del politico rimasto impigliato nella rete della giustizia. Molti degli attuali esponenti grillini all'epoca erano i sanculotti che invocavano la giustizia sommaria contro i malcapitati.
Oggi nulla di tutto ciò si avverte. Anzi Matteo Salvini potrà difendersi a mezzo stampa e social o come più gli aggraderà, utilizzando il potere che gli deriva dall'ufficio che ricopre e seguitando a procurare danni alla Nazione che dovrebbe servire con equilibrio e coscienza.
Un ulteriore colpo di maglio alle istituzioni e alla loro credibilità interna e internazionale.
(foto; Il Chiostro di S. Ivo alla Sapienza, dove sono ubicati gli uffici della Giunta per le autorizzazioni del Senato)