UNHCR: NEL MEDITERRANEO MUOIONO 6 MIGRANTI AL GIORNO. SEAWATCH 3 FORSE VERSO LA SVOLTA

Rinchiuso nelle carceri in condizioni disumane, spesso senza acqua né cibo per giorni, a rischio di epidemia. È così da quando l'Italia ha: chiuso i suoi porti. Più di quindicimila persone che, dopo mesi di detenzione, finiscono con l'essere rimesse in mano ai loro aguzzini e naturalmente ritentano la traversata pagando di nuovo i trafficanti e alimentando all'infinito un business che adesso, per reclutare nuovi clienti nei paesi d'origine, si nutre anche di "offerte speciali" per chi, naturalmente, non ha immediata disponibilità del denaro richiesto. La triste contabilità non tiene conto dei centri di detenzione libici dove nessuno sa quante persone perdono la vita. Per l' Unhcr nel mar Mediterrane muoiono 6 persone al giorno, un numero che, seppure diminuito in termini assoluti (2.275 contro i 3.139 del 2017) è più che raddoppiato in termini percentuale con una vittima ogni 14 persone che partono e la conferma della rotta dalla Libia all'Europa come la più pericolosa in assoluto. E con 136 migranti (quasi il doppio dell'anno scorso) morti sulle rotte terrestri, sul fiume Evros tra Turchia e Grecia, alla frontiera tra Croazia e Slovenia, sui sentieri delle Alpi tra Italia e Francia.
Novità già nelle prossime ore sulla Sea Watch 3, dopo l’accordo raggiunto dal premier Giuseppe Conte con Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta per la distribuzione dei 47 migranti a bordo della nave battente bandiera olandese ormai da 12 giorni in mare e da 5 nella rada di Siracusa. La gestione dello sbarco dei migranti e della fase successiva - con la distribuzione nei paesi interessati dall’accordo stretto da Conte a Cipro- e’ stata al centro del vertice a palazzo Chigi terminato a tarda notte, attorno all’1 e 30, tra il presidente del consiglio e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Nonostante le voci di uno sbarco in giornata, però, per ora tutto resta fermo. "Fino a questo momento non abbiamo alcuna conferma sullo sbarco dei 47 migranti dalla Sea watch" dice all'Adnkronos Giorgia Linardi, portavoce della Sea watch che sta seguendo l'evoluzione del caso. "Ci sono delle notizie che circolano - spiega Linardi - ma nulla di concreto, almeno fino ad ora. Purtroppo non c'è alcuna conferma su un possibile sbarco".