Queste le critiche mosse da Nico Lotta, presidente del Vis, Volontariato internazionale per lo sviluppo. Come molti altri rappresentanti dal mondo del Terzo settore, Lotta dà voce alle proprie perplessità, a 30 giorni dalla conversione del decreto in legge. L’intervista con l’agenzia ‘Dire’ comincia dal “punto debole” della riduzione delle tutele umanitarie, che lasciano nell’irregolarità molte più persone rispetto al meccanismo precedente.
Per spiegare il punto Lotta cita la ricerca del professore di Economia Paolo Pinotti, della Fondazione De Benedetti: “Dimostra che i livelli di crimini commessi dai migranti regolari sono in linea con quelli degli italiani. Se consideriamo i migranti irregolari invece i tassi di criminalità raddoppiano. Quindi, un decreto che aumenta il numero degli irregolari per logica aumenterà anche l’insicurezza nel Paese”. In che modo? “Un individuo privo dei documenti avrà meno possibilità di trovare un lavoro o corsi formativi, diventando preda di quelle organizzazioni criminali o dei caporali che hanno bisogno di manodopera a basso prezzo”.
Oltre alle tutele legali, secondo il presidente del Vis, le politiche sui migranti devono tener conto dell’integrazione, “unica garanzia di successo” per creare convivenza e crescita “tanto per la società ospitante quanto per il migrante stesso”. “Questo decreto invece va nella direzione opposta, perché disintegra. Pensiamo all’attacco al modello Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), dove i richiedenti asilo non saranno più ammessi. Eppure è l’unica esperienza di integrazione che ha funzionato nei Comuni”.
Altro elemento di disintegrazione è “l’aumento dei tempi di detenzione nei Centri di permanenza per il rimpatrio. Più si dilatano – osserva Lotta – più si aumentano anche le possibilità che il migrante finisca nelle reti criminali. Il paradosso – osserva il presidente del Vis – è che all’interno del decreto, per coprire parte dei costi di questa maggiore detenzione si fa riferimento al fondo europeo Fami, da un milione e mezzo di euro”. Il Fami è il fondo Asilo, migrazione e integrazione, ideato, ricorda Lotta, “per garantire l’integrazione all’interno degli Stati membri e per favorire rimpatri che rispettino i diritti umani”. Ora , secondo il presidente del Vis, “il nostro governo lo utilizza per finanziare di fatto la detenzione”
(Dire)
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DL SALVINI INCOERENTE. SI USANO MALE I FONDI EUROPEI
IL GOVERNO UTILIZZA I FAMI PER FINANZIARE I CENTRI DI DETENZIONE