Passato l'iniziale stupore per l'irritualità dell'ultima pensata di Luigi Di Maio - non s'era mai visto nè sentito che un viceprimo ministro di un Paese confinante inviasse una lettera di sostegno e di comunione d'intenti con un movimento non solo antisistema ma anche violento come i Gilet gialli - conviene prendere atto che nei prossimi mesi se non si porrà un freno politico al degenerare degli eventi assisteremo ad una mutazione dell'Europa in senso autoritario e razzista.
Purtroppo il tempo è (quasi) scaduto.
Con la sola eccezione della prospera Germania (l'AFD è infatti un partito di chiara ispirazione nazionalista), in tutto il continente sono nati e stanno nascendo movimenti che hanno l'obiettivo dichiarato di sovvertire tra le mura domestiche (ma non solo) un sistema che, pur con tutti i suoi limiti, ha garantito al Vecchio Continente oltre 70 anni di pace e di crescita economica.
In vista delle elezioni europee Luigi Di Maio e con lui Alessandro Di Battista e Casaleggio jr hanno iniziato uno scouting che, nelle loro aspettative, dovrebbe fare uscire il MoVimento dai nostri confini nazionali estendendo prassi e metodi al resto d'Europa dove il malessere dei ceti medio bassi sembra non conoscere battute d'arresto, fino ad arrivare, mediante la piattaforma Rousseau, a dare corpo a candidati al PE e a un simbolo elettorale comuni.
Anche l'altro vicepremier Matteo Salvini è all'opera con la francese Marine Le Pen per saldare un fronte sovranista che comprenda il gruppo di Visegrad e altri soggetti, spalmati su tutto il territorio continentale (si pensi a Vox, neonata formazione spagnola che ha ottenuto un buon risultato nella rossa Andalusia). Va da sè che il cemento di codesto cartello è la xenofobia, il rifiuto dell'immigrazione, lo spauracchio dell'islamizzazione dell'Europa et similia.
Lega e M5s hanno un fine preciso: ottenere il massimo consenso elettorale per esportare, ancorchè a parti invertite, il loro terrifico "contratto" di governo nel resto d'Europa,: un grosso partito sovranista affiancato da un movimento dagli incerti contorni dove convergono istanze sociali disparate.
Purtroppo, allo stato delle cose, vista l'imbarazzante afasia di PPE, PSE e liberali, è probabile che un simile scenario, un tempo impensabile, si avveri.
E saranno guai seri. Per tutti i cittadini dell'Unione.
(E.P.)