UNA TRANQUILLA NOTTE DI SAN VALENTINO

La notte di San Valentino 2019 trascorrerà tranquilla, nonostante l'inquietante "pronti" postato sui social dal compulsivo Ministro dell'Interno che per qualcuno potrebbe richiamare eventi storici che l'hanno resa celebre.
Il governo italiano, una nave guidata da un Ammiraglio che si fa chiamare Capitano (Salvini) con la solerte collaborazione di un Capitano di fregata che pensa di essere Ammiraglio (Conte) e le alzate d'ingegno di un tizio senza nè arte nè parte (Di Maio) che pure lui crede di essere Ammiraglio, nonchè da un gruppo di sottoufficiali guidati dall'adetto alle macchine (Toninelli) che pensa di essere un ufficiale cartografo, seguita a procedere nella sua quanto mai precaria navigazione.
La corte dei miracoli che sta sulla tolda di comando procede in una navigazione a vista, a velocità sempre più ridotta nella vana speranza di arrivare ad un approdo che consenta di comporre le questioni più spinose che dividono i suoi componenti.


Fuori da metafore militar marinaresche è ormai chiaro che le ore, i giorni successivi alle regionali abruzzesi, segnate dalla devastante sconfitta del M5s, ci consegnano unq maggioranza di governo in pezzi, divisa su tutto, oggetto di apprezzamenti pesantissimi che giugono dall'interno e dall'Europa. In un Paese normale (l'Italia,da tempo, non lo è più) a fronte di un lapalissiano fallimento politico dell'alleanza che lo sostiene, certificato da un turno elettorale ancorchè parziale, un premier, degno di questo nome si recherebbe dal capo dello Stato per consegnare le dimissioni.A maggiorragione perchè esponente del partito uscito pesantemente sconfitto nel turno elettorale.
E' del tutto evidente infatti che, superata la fase della propaganda, si è entrati nel capitolo delle scelte non più eludibili o troppo procrastinabili e le due forze politiche hanno su temi dirimenti posizioni sideralmete opposte e, come sul caso Tav, difficilemente conciliabili. Ma si sa, il Premier Carneade è convinto di essere il Presidente dalla repubblica e un grande mediatore.
Il governo dunque resta in carica come se nulla fosse successo perchè a nessuno dei due contraenti il famoso "contratto" conviene rischiare una crisi al buio. Non a Salvini che ha il vento in poppa e, con il prevedibie successo della Lega alle europee, punta a disarcionare definitivamente dalla leadership del centrodestra l'orgoglioso e ostinato vegliardo di Arcore, non a Di Maio per ragioni opposte perchè per come è ridotto il movimento di cui è capo politico pro tempore, rischia di essere disarcionato lui da una fronda sempre meno silenziosa e obbediente.
Se non interverranno fatti nuovi,più o meno previsti o prevedibili, purtroppo la prospettiva è quella di arrivare a metà di quello che l'ineffabile Conte, beato lui, prevede come "un anno bellissimo" con un Paese sulle ginocchia e con il fiato corto,bisognoso di una cura da cavallo per tornare ad essere appetibile per gli investitori e soprattutto, per riposizionarsi in un ruolo in Europa e nel mondo consono alla sua importanza.
La previsione fatta in occasione del suo commiato da Palazzo Chigi da Paolo Gentiloni ripetto alla facilità di distruggere in poche settimane il credito che si era costruito in anni diffici a suon di sacrifici si è avverata e tuttavia, e sul punto il vegliardo di Arcore qualche fragione ce l'ha, è incomprensibile come vi siano,a leggere i sondaggi, milioni di elettori disposti a dare ancora credito agli attori protagonisti di codesto sfacelo.
Urge come non mai una rapida riorganizzazione dell'opposizione parlamentare. Parrebbe che se ne siano accorti anche dalle parti del Pd in considerazione del fatto che i tre candidati alla segreteria hanno firmato il manifesto Siamo Europei,proposto da Carlo Calenda.
E'un primo passo, decisivo,a cui nei prossimi giorni dovranno seguirne altri altrettanto concreti.
Perchè il tempo dei bizantinismi è finito.