Il ministro dell'interno e Vicepremier Matteo Salvini, farà spallucce o più probabilmente attraverso le sue intemerate su Facebook spiegherà ai sanculotti telematici che Amnesty International è un'organizzazione globalista, magari finanziata dal perfido ebreo Soros e che sparge menzogne. 
Perchè per quanto riguarda l'Italia il quadro delineato dal rapporto Amnesty "La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019" è agghiacciante.
Gestione repressiva del fenomeno migratorio, erosione dei diritti umani dei richiedenti asilo, retorica xenofoba nella politica, sgomberi forzati senza alternative. È un quadro terribile dell'Italia quello delineato dal rapporto che notoriamente non adotta perifrasi per descrivere la situazione nei singoli paesi attenzionati.
In pochi mesi il Governo Conte grazie al supporto, sia pure per motivi diversi, di Salvini e Di Maio la considerazione dell'Italia in campo internazionale è precipitata ad un livello che non è stato mai così basso.
Non vi è una organizzazione che non mostri seria preoccupazione per il futuro del Bel Paese. Ma certo, una cosa è ricevere un richiamo dal Fmi sullo stato della nostra economia, altra cosa è il downgrade di Amnesty che ha collocato ilnostro Paese nella black list di chi non rispetta i diritti umani.
Secondo Amnesty in Europa, il 2018 è stato caratterizzato "dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di libertà per la società civile" e in cui "richiedenti asilo, rifugiati e migranti sono stati respinti o abbandonati nello squallore mentre gli atti di solidarietà sono stati criminalizzati". A guidare questa tendenza sono stati Ungheria, Polonia e Russia a cui si aggiunge dopo l'approvazione del famigerato "Decreto sicurezza" anche l'Italia.
Essere parte di una siffatta compagnia è francamente intollerabile. Così come è intollerabile l'indifferenza del ceto politico (mai così mediocre), soprattutto di ispirazione progressista che non capisce che è giunto il momento di mettere da parte la politique politicienne che da mesi anima lo stanco dibattito quotidiano per impegnarsi in un ingaggio di natura epocale contro gli attuali governanti. La grande questione delle migrazioni e dei migranti se continuerà ad essre gestita da costoro che traggono ispirazione dalle barbare proposizioni di Donald Trump, se non diviene il primo punto nell'agenda di chi si oppone a questo stato di cose rischia di portarci dritti e filati verso una forma più odiosa, perchè giustificata da false emergenze, di razzismo istituzionalizzato, di disprezzo dei diritti umani, verso una società che sarà sempre più simile al Sudafrica dell'apartheid.
E questa soluzione che gli italiani vogliono? E'lecito pensare di no, se solo fosse data loro una prospettiva politica convincente che preveda la necessaria integrazione dei migranti che non possono e non devono essere vissuti come un problema ma al contrario come opportunità di crescita.
Le settimane, i mesi a venire, quando saranno chiari i disastri provocati dal decreto Salvini che avrà ottenuto il solo effetto di fare aumentare il numero di persone in stato di irregolarità presenti in Italia, potrebbero essere decisivi per provocare un'inversione di tendenza nel sentire collettivo. 
Ma ciò potrà avvenire se nel mondo della politica ci sarà chi avrà il coraggio di denunciare a tutta voce e combattere la grande truffa di Matteo Salvini e compagnia. 
Non può farlo unicamente la Chiesa. Per il solo fatto che non è una forza politica.

