AH CA IRA! AL CUORE DELLA REPUBLIQUE

Si chiamano "Gilet jaune"(Gilet gialli) e lottano contro l'aumento del carburante. Il prezzo del diesel, il più usato nel Paese, è salito nell'ultimo anno del 23 per cento con un costo medio di 1,51 euro al litro, il picco più alto dagli anni 2000. I prezzi del petrolio, a livello mondiale, sono saliti per poi riscendere, ma il governo Macron ha aumentato nel 2018 la tassa sugli idrocarburi del 7,6 per cento al litro sul diesel e del 3,9 per cento sulla benzina, nell'ambito di una campagna per incentivare l'uso di auto pulite.    
Tutto è iniziato prima dell'estate dopo una petizione online lanciata da una 32enne venditrice di cosmetici, Priscilla Ludovski. Sabato scorso  i Gilet jaune hanno bloccato il traffico in oltre 400 punti della carta di Francia per protestare contro le decisioni di Macron, accusato di aver trascurato le classi medio-basse. Una rivolta nata quasi per caso sulla quale tuttavia l'estrema destra di Le Pen e la sinistra radicale di Mélenchon stanno tendando di mettere il cappello.


Il malcontento è andato crescendo soprattutto in piccole città e zone rurali in cui i trasporti pubblici sono carenti. A nulla è valso a quel punto il tardivo tentativo di Macron di placare gli animi introducendo sussidi per il costo dell'energia e bonus più alti per i veicoli puliti.
Ieri le proteste hanno raggiunto l'apice degenerando in una vera e propria guerriglia urbana nella zona degli Champs Elyees fino a Place de la Concorde, trasformati in un campo di battaglia tra manifestanti polizia e gendarmeria che hanno usato la mano pesante con cariche e lanci di lacrimogeni.
Cinquant'anni dopo il maggio francese che costò le dimissioni e l'abbandono della vita pubblica del Presidente Charles de Gaulle, la Francia si scopre improvvisamente fragile e sotto assedio di una moltitudine piena di rancore a causa dell'impoverimento delle classi medie che i provvedimenti di Macron colpiscono pesatemente.
Le rivendicazioni dei Gilet Jaune sono certamente di tipo tradizionale ma una mobilitazione di tale dimensione indirizzata contro il vertice della Republique, senza che vi siano partiti e leader che altro non sanno fare che cercare di cavalcarla, in un'Europa alle prese con Brexit e una grave crisi con l'Italia di cui non si intravvede l'esito finale, non si vedeva da tempo e rischia di avere un'effetto devastante anche per il futuro dell'Unione.
D'altra parte i grandi cambiamenti nel Vecchio Continente hanno avuto inizio in Francia per poi diffondersi altrove.
Il deludente Macron è auspicabile si adia una rapida regolata: o cambia registro o le rivolte potrebbero degenerare.