Milioni di persone a rischio per l’aggravarsi della siccità nel Corno d’africa

Nel Corno d’Africa la piaga della siccità sta mettendo a rischio la sopravvivenza di milioni di persone e capi di bestiame. Ancor oggi l’80% della popolazione vive di agricoltura di sussistenza e dipende quasi esclusivamente dal regime delle piogge. Le previsioni di un’agenzia statunitense che si occupa di emergenze ambientali ha comunicato che si aspetta nei prossimi mesi un drammatico peggioramento della situazione, già di per sé gravissima. In Kenya, la siccità ha già fatto contare i primi morti così come in diverse regioni

dell’Etiopia e Somalia. Anche in Eritrea la siccità sta creando gravi disagi, nonostante le poche informazioni che il governo diffonde per contenere la notizia. La situazione è

ulteriormente aggravata dalle scarsissime piogge della stagione tra ottobre e dicembre. Per questo gli esperti delle organizzazioni umanitarie e di monitoraggio si aspettano una dura carestia a cominciare dalle prossime settimane. Nel rapporto “The state of food security and nutrition in the world” (Stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo), pubblicato lo scorso anno dall’Onu, si dice che i disastri provocati dal clima sono raddoppiati dal 1990 a oggi. Ma a fronte di questa preoccupante situazione, stanno diminuendo gli aiuti internazionali. Catholic relief services, che distribuisce la maggior parte degli aiuti alimentari dell’agenzia umanitaria governativa americana Usaid nella regione, si dice costernata dalla proposta di tagliare il 24% del budget per gli aiuti, presentata al Congresso all’inizio del mese dal governo degli Stati Uniti.