Matteo Salvini, "l'imprenditore della paura".

Intervista a Pia Locatelli, Vicepresidente dell'Internazionale Socialista.
"Nell'ottobre del 2013 ero nella delegazione di deputati guidata da Laura Boldrini in visita a Lampedusa dopo il naufragio e l'affondamento del barcone stipato di persone.

Scendemmo dall'aereo e ci recammo nell'hangar...vidi 100 sacchi con dentro 100 corpi. Era una piccola percentuale di morti. In quell'occasione morirono in mare almeno 400 persone ..è un'immagine angosciante che mi turbò molto e che a distanza di anni ho ancora impressa nella memoria. Come di fa - mi domando - ad essere disumani? Così ha inizio la conversazione con l'On. Pia Locatelli, già eurodeputata e deputata nazionale, a lungo Presidente dell'Intenazionale socialista donne (SIW) di cui è presidente onoraria, oggi è componente dell'Ufficio di presidenza del Pariito del socialisno europeo (Pse) e dal 2016 Vicepresidente dell'Internazionale socialista (IS) eletta al Congresso mondiale di Cartagena in Colombia. D.On.Locatelli, per iniziare, ci può spiegare in breve cos'è l'IS e qual è la sua mission? L'IS ha una storia davvero lunga ed è una bella storia. I socialisti di tutto il mondo si riunirono a Parigi, nel 1889, 100 anni dopo la rivoluzione frencese. In quell'occasione fu costituita la seconda Internazionale poichè la prima (quella di Marx) era finita non brillantemente nel 1876. La mission era ovviamente costituita nell'affermazione e nella difesa dei diritti dei lavoratori con il metodo democratico. Quindi giustizia sociale, otto ore lavorative e suffragio universale. L'appuntamento parigino è meritevole di memoria perchè in quell'occasione vi fu la proclamazione del 1º maggio come giornata internazionale dei lavoratori. Inoltre, venne deciso che i sindacati fossero indipendenti dai partiti e che si dedicassero esclusivamente alla conquista di vantaggi economici immediati per i lavoratori. A Parigi vi erano anche delle delegate che posero il problema del lavoro femminile con un giusto rapporto tra vita famigliare e attività lavorativa. Qualche anno dopo nel 1907 in occasione del Congresso dell'IS a Stoccarda, le donne formarono un segretariato femminile dell'IS  con l'obiettivo di impegnarsi perchè anche alle donne venisse concesso il diritto di voto. L'IS delle donne (SIW), a seguito dell'incendio di una fabbrica tessile di New York, la Cottom & Cottom. in cui perirono decine di operaie, nel 1908 proclamò l'8 marzo la giornata internazione per i diritti delle donne.
D. Ma neppure la seconda internazionale ebbe vita facile...
E' così. Alla vigilia del primo conflitto mondiale, la seconda internazionale cessò di esistere.
Lenin e Trotsky fondarono successivamente la terza e la quarta internazionale, di dichiarata ispirazione comunista, neppure lontane partenti della Seconda.
Si dovette attendere la fine del secondo conflitto mondiale, il 1951, perchè i valori del riformismo, della socialdemocrazia temperati dal metodo democratico ritrovassero una casa comune per tutti gli aderenti con la rifondazione dell'Internazionale avvenuta a Francoforte.
D.E oggi?
Oggettivamente oggi l'IS è piutosto in difficoltà per il fatto che è difficile comprendere e interpretare i grandi cambiamenti sociali di questi anni. Non è un caso che nel 2000, in Europa, i socialisti facevano parte di 12 governi su 15. Oggi, i Paesi dell'UE sono 27 e i socialisti governno il Portogallo, la Spagna (con un governo di minoranza) e Malta. In Germania sono nella grande coalizione con la Cdu di Angela Merkel, vedremo cosa succederà in Svezia dopo le recenti elezioni che hanno visto i socialdemocratici tenere senza però raggiungere la maggioranza parlamentare. Insomma la socialdemocrazia in Europa e nel mondo è in difficoltà.
D. Quali le cause?
Ne indico una, forse la principale: lo scollamento che si è verificato nell'Internazionale quando alcuni partiti europei, in particolare i nordici, scontenti della conduzione dell'organizzazione, pensarono di assumerne la guida. A questa manovra si oppose il segretario generale, il cileno Luis Ayala, che interpretò questo tentativo come la volontà di europeizzare eccessivamente l'IS. Non aveva torto: perchè vero che l'Europa è importante ma non voler vedere che non può essere il solo centro dell'attività di un'organizzazione mondiale è un errore. Il risultato è stato che i socialdemocratici nordici e tedeschi hanno pensato di sfidare la leadership uscente nel corso del penultimo congresso mondiale svoltosi in Sud Africa e hanno perso. La conseguenza è stata che gli sconfitti hanno pensato di indebolire l'Internazionale ritirandosi progressivamente, non versando più le quote associative e mettendo in seria difficoltà l'organizzazione poichè è ben noto che senza denaro è oggettivamente difficile svolgere attività politica soprattutto in una dimensione internazionale. Contemporaneamente gli sconfitti hanno costituito l'Alleanza progressista che peraltro sta sperimentando quanto sia difficile essere incisivi in un mondo in rapida trasformazione.
Tuttavia, e il mio è più che un augurio, sono certa che si riuscirà a risolvere questo problema nel più breve tempo possibile. Tra due anni si celebrerà il congresso mondiale dell'IS ed è mia opinione che prevarrà il buon senso e che si ritornerà a parlare di socialismo e socialdemocrazia nel mondo mediante un'unica voce.
D. Parliamo di Europa, in particolare di un tema attualissimo che sta segnando profonde differenze tra i Paesi dell'UE. La sua opinione si tutto ciò che è avvenuto e  sta avvenendo riguardo al fenomeno delle migrazioni
Sono addolorata perchè assistiamo ad una perdita di umanità che in Italia è assolutamente inaccettabile ma va anche sottolineato che è stata evidente l'incapacità dell'Europa di farsi carico del problema per 2 ordini di ragioni. La prima: Le regole che sono state assunte per il governo di un Europa a 6 non possono funzionare per per 28 paesi. Occorre ripensare e riformare i trattati.
Nazionalismo, xenofobia (quando non razzismo), sovranismo e populismo hanno trovato uno spazio politico a causa soprattutto della grande depressione degli anni passati che ha impoverito ampie fasce di popolazione. Le forze politiche che hanno intercettato un disagio sociale diffuso hanno scelto il tema dell'immigrazione come strumento di propaganda, alimentando rancore e paura. In Italia noi abbiamo l'esempio dell'imprenditore della paura che è il ministro dell'interno Matteo Salvini che sta utilizzando la strategia della tensione comunicativa. In Europa vivono 500 milioni di persone e, numeri alla mano, non è vero che la dimensione del fenomeno migratorio sia così numericamente allarmante. E' certo un fenomeno con il quale dobbiamo fare i conti e dovremo farlo per diversi anni a venire. Ma, ripeto, non siamo di fronte a un'emergenza. E' un evento dilatato nel tempo che deve essere affrontato con politiche di gestione. L'Italia, per la sua posizione geografica, deve essere considerata la frontiera meridionale del continente perchè siamo proiettati nel Mediterraneo, come del resto la Grecia. In Europa c'è chi non ha ben compreso questo dato oggettivo e ha preferito scappare, girando la testa dall'altra parte. Questo è un dato di fatto. Noi possiamo dire che Italia chiama Europa ma Europa non risponde. Ha fatto eccezione la Cancelliera Merkel che nel 2015 ha accolto in Germania circa un milione di migranti, pagando un prezzo elettorale salato perchè anche li gli imprenditori della paura non mancano.
Non è serio eludere i problemi: uno dei temi su cui, ad esempio, occorre riflettere è l'invecchiamento della popolazione europea a fronte di un espolosione demografica in Africa. Noi abbiamo bisogno di ringiovanire la nostra popolazione. Inoltre abbiamo necessità di mano d'opera che in non pochi casi è specialiszzata. Si pensi soltanto ai migliaia di siriani emigrati scolarizzati.
Mi lasci dire che noi socialisti italiani siamo stati i primi a sostenere che il fenomeno migratorio andava regolamentato. A comunciare dai flussi. La legge Martelli andava in questa direzione: non la liberalizzaione del fenomeno ma la sua regolamentazione. Nel corso degli anni lo spirito da cui muoveva quella legge è stato disatteso, prima con la Bossi Fini oggi con il Decreto Salvini. Con le normative imposte dal decreto voluto dal Vicepremier si creano quasi automaticamente dei clandestini perchè non ci sono più canali legali d'immigrazione. Siamo tenuti ad accogliere i richiedenti asilo e i richiedenti protezione umanitaria perchè siamo vincolati dalla convenzione di Ginevra. Ma le migrazioni sono un'altra cosa: noi non abbiamo un canale legale ed inevitabilemente creiamo una migrazione illegale che è cosa diversa dai clandestini. Inoltre a me pare difficile stabilire la differenza tra i richiedenti asilo e i cosiddetti "migranti economici". Come si fa a distinguere tra uno che scappa dall'Eritrea perchè non vuol fare il militare di leva a vita e uno che scappa, detto banalente, dalla fame? O magari è mosso dall' aspirazione ad una vita più decente? Occorre creare canali legali perchè così gestisci un fenomeno dal quale, piaccia o meno agli imprenditori della paura, è impossibile sottrarsi. Certo severi e rigorosi ma creando le condizioni perchè alcuni flussi possano arrivare. Non è possibile costruisci muri o fili spinati in mare. Salvini ha fatto tre o quattro spot. Molti pensano che si siano bloccati gli sbarchi. Non è così. Arrivano e continueranno ad arrivare in modo diverso grazie al lavoro dell'exministro Minniti che ha contribuito a rallenatre i flussi. Siamo noi italiani che abbiamo lavorato per fare si che rappresentanti dell'Alto commissariato per le migrazioni stiano sul campo. Certo in Libia ci sono dei campi di concentramento, quelli che non vengono controllati dall'UNCHR e dal governo, in cui vengono compiute efferatezze ma ci sono anche i campi controllati dall'Onu. Se noi ritiriamo le navi la conseguenza è che ci sono decine di barconi che prendono il mare e affondano provocando decine di morti senza che nessuno faccia niente. Questa è una responsabilità gravissima. Non è accettabile che le persone muoiano annegate perchè noi non abbiamo mandato i soccorsi. Se fossi stata nei panni di Salvini dopo avere appreso la notizia dei 100 morti in mare non avrei dormito la notte....
D.Ma l'atteggiamento di Salvini e del governo italiano verso i migranti ha dei sostenitori in Europa, a cominciare dal Gruppo di Visegrad.....
L'Europa si è allargata, qualcuno dice troppo rapidamente con l'ingresso dei paesi dell'est dopo il crollo del Muro di berlino. In effetti, al netto di quanto sta avvenendo nelle ultime settimane e in questi giorno, c'è sempre stata una sintonia profonda tra i paesi fondatori, Benelux, Italia, Francia e Germania che stanno insieme dal 1957. Nei paesi del blocco orientale il problema è costituito dal fatto che alla democrazia ci sono arrivati molto più tardi. Ho una convinzione che talvolta suona un pò stana presso taluni interlocutori. Apparentemente questi paesi, segnatamente il gruppo di Visegrad, non vogliono l'Europa. Se noi dicessimo alla repubblica Ceca, all'Ungheria, alla Polonia:non vi piace l'Europa? Va bene accomodatevi fuori, possiamo star certi che non accettrebbero perchè oggettivamente per loro partecipare all'Europa è stato un grande vantaggio perchè quei paesi, sulla base di uno dei capisaldi dell'UE,la coesione sociale,ovvero che la condizione delle persone e i loro diritti siano il più possibile simili, stanno ricevendo molto. Il problema è che devono capire che oltre a ricevere devono dare in termini ad esempio di politiche sulla giustizia che rispettino l'indipendenza della magistratura, cosa che non sta succedendo anzi. Ungheria e Polonia stanno andando nella direzione opposta. Molto brutalmente facendo il bilancio tra vantaggi e svantaggi a loro conviene stare in Europa e allora fanno questo gioco sporco di tenersi i vantaggi e non farsi carico dei cosiddetti svantaggi che nel caso delle migrazioni è la suddivisione per quote degli arrivi in modo proporzionale alla polopazione e al PIL, perchè chi è più ricco ha il dovere di farsi carico di un numero maggiore di disperati. Questi paesi non vogliono distruggere l' Europa ma vogliono costruirne una che faccia comodo a loro. Non è l'Europa che pensiamo noi che abbiamo come riferimento il manifesto di Ventotene. L'attuale Governo italiano sta facendo esattamente questo gioco: noi non vogliamo essere dominati dall'Europa, non vogliamo che l'Europa metta troppo il naso nelle nostre vicende, dunque viva il sovranismo, ma contemporaneamente l'atuale Governo rimprovera all'Europa di non farsi carico del fenomeno migratorio. E' una contraddizione profondissima e con questo atteggiamento aggressivo l'Italia rischia l'isolamento. Un paese isolato è in una situazione di maggiore disagio ed è anche in pericolo. La pazienza usata dal precedente governo rispetto alle distrazioni dell'UE sul tema migranti mi pare più conveniente. Sarà difficile che Salvini e Di Maio con questo atteggiamento arrogante riescano a spuntare un pò di flessibilità sulla nostra legge di stabilità. Se tu dai botte in testa non è che ti restituiscono carezze.
D.Le elezioni europee sono alle porte. La domanda è rivolta a una delle fondatrici del Pse e attualmemte membro della presidenza di quel partito. Che succederà a maggio 2019?
Intanto accadrà che noi socialisti europei collegheremo il nome del candidato alla presidenza della Commissione europea all'esito della consultazione elettorale. Nel 2009 il tasso di partecipazione alle elezioni europee era calato sensibilmente, il 43%, praticamente andarono a votare 2 elettori su 5, tant'è che l'allora presidente del Pse Rasmussen,disse: "ha vinto il partito del sofà". Da allora abbiamo cominciato a porci il problema di sconfiggerlo questo partito. Abbiamo così deciso un'accelerazione nel senso che le elezioni europee devono avere un senso politico di respiro continentale. Siccome si fanno liste nazionali, candidati nazionali, campagne elettorali perimetrate nella nazione di appartenenza, l'idea è stata quella di di avere ovunque come testa di lista una personalità che dovrà competere alla carica di Presidente della Commissione che è eletto dal PE. Nelle ultime  elezioni, nel 2014, ci abbiamo provato un pò timidamente al punto che  quasi nessuno si è accorto che noi avevamo indicato il socialdemocratico tedesco Martin Schulz come candidato alla presidenza. Se il gruppo socialista avesse ottenuto la maggioranza dei seggi al PE lui sarebbe stato il nostro candidato.
Dunque c'è stato una sorta di lavoro parallelo dentro il Pse e il Ppe al fine che ciascun partito europeo indichi un candidato alla presidenza della commissione. Il partito europeo che elegge il maggior numero di deputati esprimerà il presidente che sarà votato dal PE. A febbraio di qust'anno l'assemblea parlamentare ha  assunto quest'impegno anche se non è previsto dal trattato di Lisbona: non sarà presa in considerazione nessuna candidatura che non sia passata da questo processo. In questi giorni tutti i partiti socialisti europei esprimeranno i loro candidato. Ciascun partito quando le candidature saranno note deciderà verso quale candidato orientarsi. Ogni candidatura dovrà essere sostenuta da un gruppo di partiti full members. Si passerà alla fase della campagna elettorale che durerà un mese e si individuerà una giornata in cui tutti i socialisti europei potranno esprimere la loro preferenza. Una sorta di elezione primaria regolata.
D. Ma questa modalità risolverà la crisi della socialdemocrazia europea?
E'un passo. Cinque anni fa non si avvertì l'urgenza di un maggiore coinvolgiemnto degli iscritti ai partiti nazionali. Oggi abbiamo otto mesi di tempo per far capire che stiamo europeizzando le elezioni, politicizzandole. Tutti insieme stileremo un programma e il candidato presidente si dovrà impegnare a portare avanti quel programma.
D.Lo farà anche il Ppe?
Si. Non so con quale intensità ma lo farà
D.E con quali soggetti? Viktor Orban e il suo partito sono membri del Ppe...
Questo è un bel problema. Perchè Orban vuole stare nel Ppe salvo fare di testa sua...Cosa c'è in comune tra Orban e Angela Merkel? Niente. Lui gioca su questa ambiguità. Parla male dell'Europa ma vuol starci dentro per avere i vantaggi che ne derivano, specie economico finanziari. Dice e fa tutto il contrario di ciò che il Ppe e i partiti moderati europei propongono. Ma è abbastanza isolato. Basti pensare che il neo Cancelliere austriaco Kurz, che è del Ppe, ma su alcuni temi non è distante dal leader magiaro, ha votato a favore delle sanzioni all'Ungheria deliberate dal PE all'inizio di settembre.
D. L'operazione Salvini, tendente a costituire un movimento sovranista e xenofobo europeo, ispirata da Steve Bannon e il suo The Movement riuscirà?
Vogliono scombinare un pò i giochi ma non credo troveranno un approdo comune. Tra l'altro mandare all'aria l'Europa secondo me non è nemmeno il loro disegno prioritario...