Gabriella Giunta

Gabriella Giunta

Sono stati inviati in prima commissione ARS i disegni di legge per le variazioni territoriali delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Siciliani. Grande la gioia di Salvatore Murella, Portavoce Comitato Pro Referndum di Piazza Armerina: "E' quasi fatta!!! Possiamo iniziare a programmare la grande festa a Piazza Armerina". 

Ecco il comunicato stampa diffuso dai comitati: 

"La I Commissione ARS provvederà alla preparazione dei DDL per l’esame d’Aula, probabilmente fondendo i 4 DDL in un unico DDL contenente le variazioni dei 4 comuni, quindi, dei Liberi Consorzi di Caltanissetta, Enna, Ragusa e della Città Metropolitana di Catania.  

 
Continua inarrestabile l’iter che porterà, dopo 90 anni, al cambiamento dei confini dell’ente intermedio siciliano.  Manca poco, il passaggio per la votazione all’ARS ed il DDL diventerà Legge, per tutti.
 
Oramai per tutti si inizia a pensare al futuro nel nuovo ente, Gela, Piazza Armerina e Niscemi, unite ancor di più da questa grande iniziativa, avranno l’opportunità di un futuro migliore, da protagonisti, in una area che ha le condizioni per una crescita economica stabile e duratura.
 
Presto i comitati ufficiali, unitamente alle amministrazioni dei centri coinvolti nell’iniziativa ed ai cittadini di questa area, vera novità nell’ambito nazionale, per tenacia ed unità d’intenti, potranno finalmente concedersi un giorno di festa, per il successo di un lungo e faticoso lavoro.". 

Il Comitato per lo Sviluppo dell'Area Gelese (CSAG) ha diffuso il seguente comunicato relativo al polo archeologico e museale di Gela:

 IL POLO MUSEALE NON È NISSENO, MA DI CHI HA PIÙ BENI! Certo se a parlare è un cittadino l’ignoranza la si può capire, ma se sono 18 sindaci… 18 sindaci della ex provincia di Caltanissetta contestano la rimodulazione dei poli museali sicilia, nella fattispecie, quello di Gela. La contestazione nasce per “la distanza tra Gela e i comuni dell’entroterra” e perché “Gela ha già fatto una scelta di campo nel riordino delle province”. Bisogna, in tutto questo marasma, fare subito delle precisazioni, il polo dagli uffici della regione è così definito: “ Servizio POLO REGIONALE DI GELA E CALTANISSETTA E PER I SITI CULTURALI. PARCO ARCHEOLOGICO DI GELA e Museo Archeologico.” Quindi il polo non è per nulla nisseno. Detto questo, bisogna ulteriormente specificare. I parchi archeologici siciliani importanti, hanno tutti la loro autonomia, vedasi Segesta, Selinunte o Piazza Armerina che ha la nostra stessa condizione in termini di rimodulazione dei beni culturali. In questo caso, tolta Gela e vista la mancanza di siti di rilievo regionale nel nisseno, il Museo interdisciplinare di Caltanissetta è aggregato a Gela. Purtroppo non è colpa dei gelesi se gli antichi greci hanno lasciato a Gela testimonianze oltre 18 volte maggiori rispetto a qualsiasi altro sito dell’area, vasellame, monete (Gela coniava anche monete), arule, navi, acropoli, bagni greci, mura di cinta, ecc. Il fatto che qui vissero Eschilo, Euclide, Archestrato, Gelone, Ippocrate, Ierone, e che ne hanno parlato, di Gela, Cicerone, Plinio, Tucidide, è il segno dell’importanza che rivestiva in quel periodo. Ovviamente non sono cose belle sentire, ovviamente dette dai gelesi sarebbero state bollate come “campanilismo”. Purtroppo Gela e Niscemi sono state estrema periferia fino ad oggi, e tra i 18, nessuno se ne è accorto, oggi riscoprono la perifericità. Pazienza. Una cosa però non convince, perché iniziare a discutere dai poli museali e non dall’ASP, che negli anni ha creato ½ ospedale e 21 periferie? Oppure degli ATO, magari quello Idrico, che insieme ad Enna fa pagare le bollette più salate della Sicilia. Oppure l’ATO Ambiente, quanti comuni vogliono lasciare l’ATO Ambiente di Gela per afferire a quello nisseno? Probabilmente non è economicamente vantaggioso e non lo farà nessuno. Potremmo parlare ancora di INPS, Agenzia delle Entrate, Riscossione Sicilia, ecc. ma ormai non è più il caso, è passato, mentre Gela, unitamente a Niscemi e Piazza Armerina deve guardare al futuro, a nuove e vere collaborazioni con i centri del catanese. Non abbiamo nulla contro nessuno, semplicemente ognuno valorizzi le proprie risorse, e si ricerchi i giusti servizi in base a popolazione residente e specificità territoriali. Tutto il resto è sopraffazione e campanilismo. Filippo Franzone Coordinatore CSAG

DELIBERATO DALLA GIUNTA CROCETTA IL DDL CON LE VARIAZIONI TERRITORIALI.
MANCA L’ULTIMO ATTO: LA RATIFICA DELL’ARS

Il 6 aprile la giunta regionale riunita a Palazzo d'Orleans ha approvato il ddl relativo alle variazioni territoriali dei comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi che passano dalla provincia di Caltanissetta e dalla provincia di Enna alla città metropolitana di Catania; approvata la variazione territoriale anche per il comune di Licodia Eubea che passa alla cittàmetropolitana di Ragusa.

"Oggi è un'importante giornata, un’altra data memorabile da appuntare nella storia di queste quattro comunità - dichiarano Salvatore Murella e Filippo Franzone - rappresentanti dei comitati di Piazza Armerina e Gela - Il traguardo è quasi raggiunto, ora manca la ratifica dell’Assemblea Regionale Siciliana e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Regione Siciliana. I cittadini di queste comunità, che negli anni hanno svolto un ruolo attivo per questa iniziativa, possono godersi un po' questo nuovo e, penultimo, passaggio, in attesa dell'atto finale legislativo e dopo, si potrà finalmente festeggiare appieno".

Il comitato referendario Stop Trivelle di Piazza Armerina ha realizzato, domenica tre aprile, numerose iniziative per le vie del centro e nei quartieri periferici della città. Il banchetto informativo in Piazza Cascino è stato visitato da molti cittadini che hanno chiesto informazioni sul referendum del 17 aprile, mentre altri attivisti hanno percorso le vie della città con volantini e megafono. "Vogliamo informare la gente -affermano gli attivisti- chiarendo che il voto del 17 aprile può essere utile a imprimere un'accelerazione per le scelte energetiche rinnovabili di questo paese. Vogliamo far comprendere che il mare, dentro le 12 miglia, è praticamente il mare in cui i nostri figli fanno il bagno, il tratto di costa in cui potrebbero nascere tante occasioni di lavoro legate allo sviluppo turistico e balneare. Con le trivelle non si va in questa direzione e sono già compromesse tante attività costiere, come i pescatori di Licata ci hanno ricordato durante l'imponente manifestazione Stop Trivelle del 9 gennaio a Licata. Continueremo la nostra missione informativa perché, in ogni caso, è anche giusto e corretto ribadire che il voto è un diritto-dovere e non un capriccio come qualcuno sta silenziosamente e in malafede facendo credere. Il nostro impegno difende la Costituzione e i diritti del cittadino".

La riforma venga compiuta con la modifica dei confini territoriali!!!

COMUNICATO STAMPA dei Liberi Consorzi e Città Metropolitane:

ORA NON CI SONO PIÙ SCUSE: GELA, PIAZZA ARMERINA E NISCEMI SUBITO CON LA CITTÀ METROPOLITANA DI CATANIA!

Ieri all’ARS si è conclusa la discussione del DDL 1070 concernente le modifiche che, il Consiglio Dei Ministri a chiesto alla Regione Siciliana, DDL che ha in parte modificato la LR 15/15 ma, non la sostituisce in toto, come qualcuno auspicava, con la L 56/14 (Legge Del Rio).

Cambia poco nella sostanza per i cittadini, i cambiamenti riguardano perlopiù il mondo politico-partitico. Sarà quindi possibile per i Sindaci che hanno meno di 18 mesi di mandato, potersi candidare alla guida dell’ente intermedio, le elezioni di secondo livello terranno conto del “peso” demografico dei comuni, perdurano i commissariamenti sino a settembre, resta confermata invece l’elezione di II livello per i sindaci metropolitani.

La cosa che viene sottaciuta che invece noi riteniamo la più importante è il passaggio territoriale dei comuni di Gela e Niscemi, che dal Libero Consorzio di Caltanissetta hanno deciso di migrare alla Città Metropolitana di Catania, Piazza Armerina che dal Libero Consorzio di Enna ha deciso di migrare alla Città Metropolitana di Catania e Licodia Eubea che, dalla Città Metropolitana di Catania ha deciso di migrare al Libero Consorzio di Ragusa. L’importanza sta nel fatto che queste comunità, sfidando le volontà di un Parlamento regionale “conservatore” e contrario ad ogni forma di cambiamento, soprattutto se questo cambiamento influisce sulla suddivisione dei collegi elettorali, hanno nel più democratico dei modi, scelto di cambiare ente intermedio, superando le difficilissime prove poste dalle Leggi Regionali siciliane (LR 8/14 e LR 15/15).

Qualche redazione giornalistica regionale si affanna a dire che la riforma è conclusa, niente di più falso! La riforma si conclude quando si applicano gli articoli delle Leggi vigenti, e qualcuno, in ambito regionale, appositamente non vuol tener conto di ciò che è già avvenuto e di quello che deve avvenire per completare la riforma. Restano tuttora nel limbo i 4 coraggiosi comuni che hanno osato scegliere, perché manca l’applicazione dell’Art. 44 comma 2 della LR 15/15:
“Nell’ipotesi di variazione territoriale ai sensi del comma 1, il Governo della Regione presenta all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge che prevede le modifiche territoriali ai liberi Consorzi comunali ed alle Città metropolitane.”

Quindi la riforma non è completa, manca la parte dove i cittadini hanno manifestato maggiore interesse, il cambiamento dei confini territoriali. E mentre le riforme sulle province ci sono sempre state e ce ne saranno ancora, l’ultimo cambiamento territoriale in Sicilia risale a quasi 90 anni fa, con l’istituzione delle province di Enna e Ragusa.

Quindi possiamo affermare che la parte più importante di questa riforma, è la modifica dei confini territoriali, che è di rilevanza storica.

Doverosamente ringraziamo i parlamentari Francesco Cappello, Antonio Malafarina e Nello Musumeci, per i loro apprezzati interventi a favore del rispetto della democrazia e delle scelte democratiche effettuate da 4 comuni siciliani, chiedendo l’applicazione dell’Art. 44 della LR 15/15 e pungolando il Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta a produrre celermente il DDL con le modifiche territoriali avvenute. Essi hanno mantenuto la parola data ai componenti dei comitati ufficiali di Gela, Niscemi e Piazza Armerina.

Da questi territori sono partite più iniziative democratiche per cambiare la geografia (antiquata) siciliana, ci sono già atti di diffida eseguiti, ci fermeremo soltanto a pubblicazione in GURS avvenuta. Pertanto, stiamo organizzando nuove azioni affinchè si acceleri l’iter.

A seguire il testo integrale del comunicato stampa del Gruppo consiliare "Patto per la città" di Ilenia Rita Marotta, Ferrara Salvatore e Alberghina Francesco

"Dopo qualche giorno dal consiglio comunale dove si è discusso la mozione di sfiducia al Sindaco Filippo Miroddi il gruppo consiliare "Patto per la città" ritiene doveroso fare alcune riflessioni. Riteniamo che la mozione di sfiducia sia un evento importantissimo per un consiglio comunale, un momento di grande spessore non solo politico ma anche civile,un momento dove tutti i consiglieri comunali sono chiamati a riflettere sugli interessi della propria comunità. Un momento di confronto e di crescita, perché è dal confronto e non dallo scontro che si può, anche appartenendo a schieramenti diversi, avere una crescita non solo politica ma anche personale. Questo nostro pensiero è stato fin da subito disatteso. Primo perché ormai la mozione di sfiducia e' diventata un atto puramente formale. Ormai si sa di dover sfiduciare un sindaco dal secondo giorno del proprio mandato a prescindere abbia fatto bene o abbia fatto male, poco importa! Secondo perché è evidente che dal documento presentato dell'opposizione l'unica cosa che ne esce fuori e' il fallimento politico di alcuni consiglieri comunali che hanno provato a nascondere il proprio opportunismo e tornaconto dietro la mozione di sfiducia mascherandosi da tutori dell'interesse pubblico. A quei consiglieri diciamo che troppo semplice cavalcare l'onda del momentaneo consenso per riuscire ad ottenere un plauso oppure un "like" sui social o su qualche blog. Ci vuole coraggio ad avere dell'idee, crederci e portarle avanti, anche sapendo di essere avvolte impopolari. La mozione di sfiducia alla fine si è risolta in un goffo tentativo di rallentare o bloccare l'azione amministrativa del sindaco Filippo Miroddi. Aggiungiamo l'ennesimo tentativo di rallentare i risultati che sono arrivati e che stanno per arrivare. Il 2016 e il 2017 segneranno la svolta dei risultati della giunta Miroddi. Fra qualche mese tutte le strade saranno ripristinate e messe in sicurezza senza trascurare di intervenire anche nella rete viaria extraurbana. L'illuminazione pubblica verrà trasformata in tecnologia Led ed inoltre sarà messa in sicurezza e rinnovata l'impiantistica con il grande risultato di abbattere i consumi, migliorare ed aumentare i punti illuminanti. Tutte le scuole saranno messe in sicurezza in questo brevissimo periodo. Risultato importantissimo considerando che le nostre scuole sono tutti ai limiti della agibilità e della sicurezza. A chi dice che tale risultato non è particolarmente importante, rispondiamo: "Come mai il comune di Piazza Armerina ha già avuto quattro finanziamenti corposi e il quinto in arrivo ed in tutta la provincia solo due?".
Non sono da trascurare anche gli otto finanziamenti più piccoli che interverranno nei plessi più piccoli. Si precisa che le gare di questi lavori, sono già state espletate ed in via di perfezionamento. A tutto questo si aggiungono altri importantissimi risultati pari a 40 progettualità che porteranno servizi e risorse economiche per le nostre ditte. Dietro la paura di non avere più argomentazioni per attaccare il sindaco, si nasconde la strategia della mozione di sfiducia e dei continui attacchi da genio guastatore o da disturbo ad ogni azione amministrativa. Neanche le firme poste sulla mozione, hanno avuto la necessaria convinzione, perché coscienti che non sarebbero state sufficienti per sfiduciare il sindaco. Siamo certi che se la mozione avesse avuto possibilità di passare, diversi consiglieri dell'opposizione si sarebbero defilati e tanto meno non si può pensare di sfiduciare un sindaco per senso di rivalsa e di portare alle urne i cittadini in un clima politico malsano dove si respira odio. Nonostante i numerosi risultati raggiunti da questa amministrazione, il nostro gruppo e' stato fortemente tentato di interrompere il mandato del sindaco, proprio per liberare il primo cittadino dai continui ricatti di chi vuole farlo governare senza tranquillità. Ma ancora una volta il buon senso ci ha portato a prendere la decisione più opportuna per la nostra comunità. Il sindaco Miroddi ha ricevuto un mandato dal popolo per 5 anni. Ne rimangono poco più di due ed ha il diritto e il dovere di portare al termine il suo mandato come ha il diritto e il dovere di fare tutto ciò che è meglio per la nostra città. Alla fine di questo periodo sarà il popolo a giudicare il suo operato e sicuramente non permetteremo che logiche diverse all'interesse della città prendano il sopravvento riportando la città in uno stato di coma profondo".